“Le falene de IL RITO
nell’opera di Jessica Ferro prendono vita da un’unica matrice lignea che fa
impropriamente parte del procedimento incisorio, dove ogni impronta su carta non
è mai identica all’altra.
Il processo creativo,
il quale prevede la pressione del corpo dell’artista sul supporto, diventa
nella sua reiterazione e funzione simbolica un rito. Quello che rimane di
questo rito è una serie di segni volutamente imperfetti, dove sia le linee che
l’intensità del colore sono caratterizzati per la loro unicità, animando le
farfalle in un evento che investe l’immagine di connotati magici e spirituali.
E’ come ritrovarsi
all’interno di uno sciame di bombyx mori giganti, in un mondo visionario
viscerale sospeso nello spazio e nel tempo. Infatti, quasi come in una
stratificazione geologica, questi esseri alati sembrano essere fossili di
organismi incastrati da millenni in porzioni rocciose, le quali hanno preso a
prestito la terra (in questo la carta) per tramutarsi ora in forme simboliche,
liberandosi in volo alla ricerca di una nuova dimensione.” Visioni Sospese, Charusheela
Pulito
“Nell’opera Il Rito
(2017), Jessica Ferro offre una condizione in cui la distanza tra l’opera e lo
spettatore è annullata. Il micro-organismo ingrandito con accanimento dall’artista
può essere contemplato passandoci attraverso, ovvero divenendo parte integrante
di questo mondo. L’uomo solitamente abituato a pensare a sé stesso come ad una
presenza terrena, gravitazionale, si libera dal proprio peso e si integra con
il volo dell’insetto. L’esperienza induce lo spettatore a spogliarsi dei
pensieri superflui e superficiali per approdare al una dimensione intima e
soggettiva. Il rapporto che si crea è univoco ed unico: la natura ingloba la
presenza umana riportandola ad uno stato originario, in cui il corpo è
“solamente” il contenitore estemporaneo di un’anima eterna.” Giorgia Bergantin
IL RITO - Opera vincitrice del Premio
V_AIR 2017.
Dimensioni variabili.
Tecnica: xilografia, monotipo, pigmenti naturali e olio su carta.