Nel processo di sviluppo della civiltà umana, la produzione del sapere è forse ne
è stata la fase più rappresentativa. Sin da quando veniamo al mondo possediamo un
apparato genetico che non ci fa smettere di imparare, e progressivamente è diventato
un qualcosa di cui non ne possiamo fare a meno. In base ai materiali analizzati, la
nascita della prima scuola dell’umanità avvenne all’incirca 2500 anni nell’antico
Egitto, inoltre, in base alla formazione e sviluppo sociale, l’educazione cominciò
progressivamente a diventare accessibile a tutti, ed è in questo che tutti possono
avere pari opportunità, e possono liberamente e autonomamente scegliere del nostro
futuro.
Il punto focale a livello educativo globale delle metodologie di studio ha
cambiato il suo orientamento. In ogni parte del mondo, si è cominciata a spostare
l’attenzione su alcuni luoghi dello sviluppo educativo. Molto spesso si sta procedendo
verso una “didattica a progetti”, cooperative learning, didattica interdisciplinare,
didattica per problemi, tutoring, didattica esperienziale, didattica per scoperta.
A livello mondiale si sta ponendo l’attenzione sul significato dell’essere umano.
Infatti, uno dei più grandi obiettivi della didattica è quella di far diventare gli studenti
quello che voglio essere e migliori. Conseguentemente come prima cosa bisogna
assicurarsi di trattare tutti gli studenti come esseri umani, dotati di emozioni e
sentimenti, in quanto prima venivano considerati unicamente come contenitori da
riempire ai quali meccanicamente si inculcavano le cose.
Il problema principale è che il vero senso dell’educazione sta progressivamente
sparendo dalla faccia della terra.
In Cina dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole secondarie di secondo grado, e
anche all’università, quasi tutti gli studenti scelgono di percorrere una via simile a un
percorso già stabilito, meccanicamente, senza tener conto delle proprie attitudini, si
studia in vista dell’esame.
Infatti, se alla scuola secondaria di primo grado non si sono conseguiti buoni
risultati, viene preclusa qualsiasi possibilità di poter seguire un buon liceo e finanche
di poter frequentare il corso di studi che si vuole. Inoltre, l’opinione comune etichetta
ancora alcuni istituti come “poveri”, e per tanto che il livello culturale degli studenti
viene visto come moto basso dalla società.
Se pensiamo a come era anticamente l’educazione, possiamo dire che nell’antica
Cina di Confucio, si enfatizzava un tipo di apprendimento basato sulle capacità
dell’individuo. In base al livello delle proprie capacità c’è uno strumento che può
essere impiegato...”, ma inevitabilmente i ragazzini delle scuole superiori non possono
se non imparare meccanicamente, perdendo inevitabilmente moltissime possibilità di
scelta, e sono ingabbiati nella prigione dell’apprendimento mnemonico.
Io, come tanti altri studenti esteri, abbiamo tante possibilità di dialogo, di poterci
esprimere e dire la nostra attraverso le nostre produzioni artistiche.
Mi sono lanciata a braccia aperte nella realizzazione di questo elaborato, e vedo
l’apprendimento come un girasole che si orienta in base allo spostamento del sole.
Il girasole è costantemente in movimento, e appare come un fiore felice, beato che
quando arriva l’estate arricchisce i campi con i suoi semi e la sua immagine ricca e
rigogliosa.
La stessa cosa avviene per l’apprendimento: abbiamo tutti bisogno di poter
scegliere e perseguire verso la direzione che abbiamo deciso di intraprendere.
Dobbiamo condurre le nostre scelte e decisioni verso la luce, per fare in modo che
come per questo fiore entri la luce e speranza.
Nel mio elaborato ho incorniciato la forma di un girasole, e questo ha un
significato profondo. Lo stesso che hanno i semi dell’artista cinese Ai Wei Wei, lavoro
esposto presso la Tate Gallery e che a mio parere la scelta di questo fiore da parte
dell’artista esprime al meglio il popolo cinese.
Nel mio lavoro ho scelto di utilizzare, come barriera visiva, dei testi delle scuole
cinesi disponendoli uno affianco all’altro, circolarmente e sembrano e ingabbiare lo
spettatore. E come lo studente rinchiuso in una rete del meccanicismo e dei pregiudizi
ritenuti “la maniera corretta”.
Quando guardo il mio lavoro, i cerchi sembrano tagliarlo uno ad uno, e mi sembra
davvero che assuma la forma di un girasole diviso in tante parti quante sono le regole,
e sembra quasi di aver perso del tutto la sua natura luminosa e solare.
Per quanto riguarda l’ultima parte della mia composizione l’ho terminata
sotto forma di action painting dal colore rosso che attira l’occhio e contrasta con la
tranquillità e la bellezza del girasole, donandoci a livello fisico percettivo quello che
proveremmo nel percepire l’insegnamento cinese. Mentre mi soffermavo sul mio
lavoro, era come se fossi diventato parte di esso, come il girasole per il suo astro, tutti i
miei sentimenti traboccavano come un torrente e provavo un senso di catarsi, e quasi
come quel girasole messo all’ombra stesse gridando la sua condizione.
Forse l'apprendimento non dovrebbe avere eguali, tutti dovremmo avere
l'opportunità di scegliere in quale direzione rivolgerci e avere i nostri ideali, e se fosse
possibile, idealizzati in una corsa per vivere liberamente.
La privazione e la libertà accompagnano il cammino educativo di ciascuno di
noi. Noi di una generazione cresciuta in circostanze particolari, ed essendo dei girasoli
percepiamo più vividamente tutto il sole e il calore di fronte a noi.