“È diritto di ogni persona poter scegliere in egual misura il proprio modo di vivere”.
Avevo già sentito parlare di questa teoria, ma quando ero piccola non potevo
comprenderla a pieno, poiché mi sono resa conto che le esperienze reali non
funzionano in questo modo. Ho conosciuto un sacco di persone appesantite da una
serie di pressioni e che avevano sogni grandi e lungimiranti, ma che rimanevano
ancorati alle loro terre.
Ho conosciuto anche tante altre persone che desideravano solamente poter
avere una tranquilla terra nativa, poiché a casa di tanti pregiudizi sono stati costretti a
dover lasciare la loro dimora di origine e vivere in anguste case di affitto.
In questo mondo ci sono tanti personaggi che sono costretti dall’esistenza stessa
ad andare avanti, e questa è intrinsecamente piena di ingiustizie.
“La selezione naturale, la sopravvivenza”.
Sembra che gli uomini siano costantemente scelti e che perdano la volontà di
poterlo fare attivamente”.
Imparando a rassegnarmi alla vita, sono cresciuta lentamente. Ho visto molte
persone, ho sperimentato molte cose e ho scoperto un mondo diverso. In mezzo
a tanta ingiustizia, le persone possono ancora conservare il desiderio di vivere in
modo equo - qualcosa che brilla davvero come il sole. Ho creato questo lavoro per
mostrare la preziosità di questa uguaglianza. Ho voluto raccontare le storie di studenti
internazionali come me e di cinesi che hanno scelto di stabilirsi in Italia.
In realtà, la Cina è solamente negli ultimi dieci anni che sta diventando seconda
a livello mondiale solo all’America a livello di rapporti economici. È difficile dire fino
a che punto siano i tempi a portare ad uno sviluppo dell’uomo, oppure se sono le
speranze che ripongono le persone a creare un’epoca di sviluppo.
Per quanto riguarda la generazione di immigrati nati in questa società all’età
di quaranta e i cinquanta, risalenti al 1978, hanno percepito in prima persona questi
cambiamenti che sono stati ancora più radicali. In particolare, questo è vero per le città
vicino al mare e sia per quelle in un territorio montuoso che costituiscono la piccola
città di Qingtian. Questa è una famosa città conosciuta come quella natale della
popolazione cinese, con una popolazione stimata di 32.000, e che vivono in più di 121
paesi e regioni. Tra questi, il 90%dei cinesi vive in Europa.
Personalmente mi è solamente chiaro quello che è successo nel periodo
giovanile della generazione dei miei genitori, in cui erano poche le possibilità di poter
trovare lavoro. Sono pieni di vitalità e ambizione, ma allo stesso tempo sono persone
abbandonate a loro stesse in un angolino del mondo.
Ho scelto una lampada dalla forma allungata a buon prezzo per realizzare il mio
lavoro che dal punto di vista visivo sembra una scala.
Così presero le valigie e partirono per altri Paesi, alcuni di loro scelsero di
cominciare una nuova vita in Italia. Anche qui, la maggior parte dei cinesi sceglie di
aprire negozi, ristoranti, parrucchieri e di guadagnarsi la permanenza in Italia grazie
alle proprie competenze, ma molti altri vogliono vivere in modo libero.
Sebbene qui si integrino, lasciano comunque un segno che rappresenta la loro unicità.
Nelle prime fasi del mio lavoro, ho condotto una ricerca del tutto originale nella città
di Prato. Una città europea con la più grande parte della popolazione cinese dopo
Londra e Parigi. Qui ho raccolto informazioni sulle reali condizioni di vita di questa
comunità.
La vita che conducono in Italia ha non pochi problemi, che mi hanno spinto a
voler dare voce a questa comunità attraverso l'espressione artistica.
Ho scelto una lunga lampada progressiva per creare un'opera che dal punto
di vista visivo assomiglia a una scala. La lunga scala a pioli fatica a crescere sulla
parete dello spazio espositivo, e la lunga scala ascendente ha un pensiero nascosto,
racchiuso in essa, e ha anche la caratteristica di simboleggiare la storia migratoria del
popolo cinese negli anni Settanta. Non sappiamo dove andrà a finire questa scala, ma
sappiamo che generazioni di gruppi di immigrati sono saliti verso l'alto sia in Italia che
come in altri Paesi, cercando di sfuggire all'ambiente che gli spettava di ereditare.
Questo vale anche per molti che hanno viaggiato in lungo e in largo alla ricerca
di una nuova vita, senza sapere da dove venissero e senza chiedersi dove ritorneranno.
Tutti noi abbiamo ancora il diritto di scegliere della nostra vita, rispettando noi stessi
e il nostro tempo. Come la scala invisibile del mio lavoro, ci guida verso l'alto e verso il
luogo della “luce”.