Il tema della riflessione sul divenire interessa l'uomo da sempre e viene trattato dalle diverse civiltà in vari modi, diventando momento centrale della produzione artistica dei popoli.
Rivisitare l'iconografia della danza macabra è dunque un modo che permette all'artista di occuparsi di tematiche da sempre al centro del pensiero dell'essere umano. Il momento storico in cui questa azione accade è un momento in cui la precarietà della vita e delle piccole certezze dell'uomo vengono messe fortemente in discussione ,portandolo a immergersi anche senza volerlo in questa evidenza.
La Danza Macabra compare in Europa fra il XIV e XV secolo, parallelamente al demone della peste, raffigurando persone di ogni censo affiancate dalla morte, come ad evidenziare la ferocia di quest'ultima, che con molta eguaglianza incombe su tutti.
L'opera è generalmente esposta accanto a tele raffiguranti uomini e donne inermi di fronte alla verità della loro finitezza oltre la quale campeggia il Nulla. Nessuna Resurrezione nè ciclicità con alternanza di vita e morte. Le figure sono ferme, bloccate e la loro staticità è bilanciata dal movimento delle figure materiche, enormi monotipi, che con vitalità evocano la presenza della morte. Il ritmo è dato dalla teoria delle figure statiche e desolate.