Ti voglio un sacco bene è il video che racconta di una morte mai del tutto esorcizzata e, di contro, di una vita che continua a sottoporlo a martirio. Nell'estate del 2016 Marco perde la vita in un incidente stradale e la cosa certa è che, poco prima, mentre era al posto di guida e contemporaneamente scriveva al cellulare, l’ultimo messaggio che invia all'artista è stato 'Ti voglio un sacco bene'.
Il trauma del lutto è esorcizzato e nidificato nelle due dimensioni video e audio, con la prima a sua volta suddivisa in moto narrativo e testuale. Le parole usate sono frutto di una volontà ben definita: non vogliono e non devono accompagnare verso una riflessione sull'oltrevita, ma piuttosto a come si può discutere di essa senza intromettere sovrastrutture e giudizi. Secondariamente i tempi scanditi dall’animazione rispettano il battito di un secondo a parola e rendono possibile il coincidere dell’inizio con la fine. L’audio, progettato con uguale priorità rispetto al video, è il risultato di una collaborazione con il sound designer Abramo Williamson. La traccia è composta da layer di ascolto sovrapposti e che contengono: pioggia, suoni di motori e automobili, voci soffocate di asfalto e chiacchiericcio indistinto. Tutte le stratificazioni di questo elenco restituiscono una sorta di sacralità; la strada non conduce mai a una vera destinazione, le chiavi attivano e silenziano un motore che non consuma benzina e la pioggia non anticipa alcun sereno.