NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
I
quadri che presento all’attenzione della giuria sono legati tra loro in
quanto elementi di un discorso sulla relazione di coppia e sulla
violenza contro le donne. Pertanto vanno visti in una determinata
sequenza.
Il primo, L’abbraccio,
vuole esprimere, mediante la forza di questo gesto, una relazione di
coppia sana in cui sono presenti il calore, l’accoglienza e la
condivisione.
Nel secondo, Donna su tappeto rosso,
ho voluto rappresentare una relazione non equilibrata in cui la donna
si trova in una situazione di sottomissione a causa di una dipendenza
patologica. Il colore rosso fuoco del tappeto è simbolo di amore ma è
circondato dal rosso cupo della sofferenza.
Nel terzo quadro, dal titolo Violenza, un
uomo e una donna sono dipinti su due tele separate per indicare una
distanza incolmabile. Ogni dialogo è impossibile, e il volto tumefatto
del soggetto femminile indica che la donna è vittima di violenza,
sospesa ad un filo sottile tra la speranza di ritrovare l’amore perduto e
la possibile morte.
Attento ai fiori
è il titolo ironico che ho voluto dare al quarto quadro, in cui
rappresento un femminicidio. La donna ha un volto inespressivo, come se
fosse paralizzata dalla minaccia, e forse anche indifferente alla
propria fine. La testa dell’uomo rimane al di fuori della scena perché è
depersonalizzato, ed anche perché mi interessa l’effetto visivo,
l’armonia dei colori, più che la rappresentazione per intero dei
soggetti.
Nella quinta opera,
Una notte senza stelle, una donna che ha fatto una scelta dolorosa ma salvifica, quella di interrompere un legame tossico.