Questa composizione nasce dal bisogno di raccontare un viaggio in tempi e spazi diversi ma allo stesso momento simultanei.
Le composizioni differiscono pur essendo legate da un filo comune che si rincorre scomparendo e riapparendo nelle varie opere come un leitmotiv.
Una musica visiva fatta di cromie piatte e sfumature liquide che dialogano tra loro come dei portali che si alternano tra scorci e aperture creati da tagli o assenze di materiale.
Lo spettatore viene invogliato a sbirciare, quasi in modo voyeuristico, venendo risucchiato dagli intrecci visivi in un’altra dimensione, ed allo stesso tempo di vederne, allontanandosene, una totale.
Ritmi diversi che si fondono dando vita a metamorfosi continue.
Queste opere rappresentano le pause e le accellerazioni della realtà contemporanea in cui viviamo, nella quale solo raramente abbiamo la possibilità di ritagliarci la nostra personale dimensione.
Le opere rappresentano un invito a ripensare alla quotidianità in un rapporto spazio temporale unico.