“Vedere ciò che gli altri
vogliono” o “non vedere ciò che gli
altri non vogliono” è frutto di un
condizionamento costante che ogni individuo passivamente subisce per mezzo di
quei media che diffondono modelli (sociali ed individuali) incapaci di contribuire ad una reale e personale felicità.
Nell'opera il soggetto è il
giocoliere dalla giacca e cappello in
oro chiaro "metal" che lascia, invece, all’osservatore e, senza
pregiudizio, la libertà di scegliere
quale sguardo porgergli, uno sguardo spensierato, superficiale, giocoso oppure
uno sguardo che vuole andare oltre, seguire
quelle fascia, entrare nell'anima, scoprire se si tratta di un gioco
d'abilità o di un effetto ottico, di
sfere colorate o di lontani pianeti di altre realtà.
E’ lo stesso sguardo che il
giocoliere induce a volgere a se stessi, che determinerà il peso da dare alle
cose, siano esse materiali che spirituali, senza lasciarsi sedurre da un effimero
fermo immagine.