Giorgio Prezzati nasce il 2 giugno 1980 nella provincia di Bergamo dove cresce e sviluppa fin da piccolo dimestichezza con la natura e la materia, tanto in campagna con il nonno come nel laboratorio del padre falegname e restauratore. A...
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Giorgio Prezzati nasce il 2
giugno 1980 nella provincia di Bergamo dove cresce e sviluppa fin da piccolo dimestichezza con la natura e la materia, tanto in campagna con il nonno come
nel laboratorio del padre falegname e restauratore. A sedici anni inizia a
lavorare come apprendista presso diverse botteghe nel settore del restauro ligneo sino ad aprire il proprio laboratorio nel 2007. Fin dal principio del suo
percorso come autonomo ha lavorato in più di un’occasione per diversi enti
ecclesiastici, che l’hanno portato ad interfacciarsi con la soprintendenza
delle Belle Arti, esperienza che lo ha condotto a entrare nell’albo dei
Restauratori del MIC. Dall’arte antica, la sua professionalità e capacità di
trattare la materia lignea e i materiali affini al restauro si sono estese al
design e a pezzi di modernariato, percorso di ricerca, quest’ultimo, che gli
garantisce una solida e annale collaborazione con un brand
internazionale di Milano e con altre gallerie e studi di design Milanesi, per i
quali, nella realizzazione di diversi progetti, viene chiesta non solo la sua
manualità, ma anche la sua creatività per la realizzazione di installazione e
pezzi di design artistico che oltrepassano i confini del restauro. Prodotti artistici
che non gli sono nuovi: Giorgio Prezzati ha sempre accompagnato alla propria
attività lavorativa la creazione di oggetti e manufatti che in sé fondevano il know
how professionale alla fantasia e alla creatività che lo pervadono. Manualità
e confidenza con la materia sono tratti che lo
contraddistinguono, una profonda capacità di osservare ciò che lo circonda per
rielaborarlo dentro di sé e nuovamente restituirlo alla materia. Da pezzi di
scarto del proprio lavoro, Giorgio Prezzati inizia nel 2011 a creare nuove
opere, intimamente legate alla natura. Il rispetto nell’uso dei materiali di
riciclo denuncia una profonda preoccupazione per la decadenza della natura in
sé e di quella umana, che alla prima sembra soccombere.