Antonio Motta, classe 1983, coltiva un profondo amore per l’arte che lo spinge a viaggiare e intraprendere i sentieri della creazione artistica da autodidatta.Il suo lavoro è dominato dal materico: carta, pelle, legno e inchiostro che si inseguono e si...
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Antonio Motta, classe 1983, coltiva un profondo amore per l’arte che lo spinge a viaggiare e intraprendere i sentieri della creazione artistica da autodidatta.
Il suo lavoro è dominato dal materico: carta, pelle, legno e inchiostro che si inseguono e si fondono in trasognate visioni. Dal 2015 al 2017 con due collettivi artistici “Subculture e Intart” espone nella provincia di Treviso le sue collezioni di collage. Volti si staccano, impalpabili e sospesi e corpi che vengono scomposti e stropicciati per prendere una nuova vita.
Nel 2016 espone alla settima edizione del Pamali Festival "Pamarte-706 Arte in quota"
E sono proprio i suoi mosaici ad essere ospitati in alcune copertine discografiche dell’etichetta indipendente Secret Music di Berlino.
E’ La frantumazione e la ricomposizione delle immagini ad attrarre l’artista verso una continua ricerca che passa per la realizzazione di mosaici in carta fino a scomporre la materia per arrivare alla sua essenza: la luce e l’ombra.
Nel 2017 con la creazione delle light-box come espressione del paradosso: uno spazio svuotato per filtrare la luce, come se governare le ombre sia la vera questione dell’artista.