L’Artista presenta in questa opera il suo mondo interiore,
fatto di contrasti, ricerca di equilibrio, sentimenti profondi, quotidianità e
riflessioni, il tutto rappresentato in modo astratto ma allo stesso tempo cosi
vero e profondo, lasciando negli occhi di chi lo guarda tanti spunti di
riflessione, e tanti interrogativi, ma una sola certezza in questo caos
ordinato, l’acqua fluirà sempre e non sarà mai spazio alla staticità di
prendere il sopravvento, nonostante le intrusioni inquinanti dell’uomo.
Il cervello al centro, di dimensioni superiori rispetto al
resto degli elementi, immerso in acqua, ha la posizione di un feto all’interno
del grembo materno, il luogo più sicuro al mondo, la nostra oasi felice.
Come metafora che l’acqua è sia l’elemento che compone di
più il nostro corpo e ciò che genera i nostri pensieri che la nostra prima casa
in assoluto, ovvero il feto!
E di conseguenza, l’acqua, come il mare vanno assolutamente
rispettati. Per il bene della nostra vita.
In alto osservando l’isolotto, scopriremo che è un fegato,
cosi come all’interno dell’anfora è custodito un cuore.
Questi organi, di vitale importanza, e con una funzione ben
precisa, per colpa del nostro inquinamento sono sempre più presenti
nell’organismo dei nostri amici animali marini.
Questi elementi sono inseriti in un contesto naturalistico
che a sua volta è in pieno contrasto con oggetti raffiguranti: una bussola, una
bicicletta, una barca, una mongolfiera, delle scale ed un’anfora.
Questi ultimi rappresentano che la creazione umana può
volendo sostenere il lato ecologico e funzionale dell’ambiente anche attraverso
la tecnologia.
Ma se non rispettiamo la madre terra e il padre madre, tutto
è vano!