Questo progetto è nato ad aprile nel periodo del lockdown. Il continuo flusso di notizie legate alla pandemia, le innumerevoli conversazioni con familiari ed amici, ma soprattutto la totale assenza di contatto umano imposta da una situazione mai vissuta prima mi hanno portato al totale rifiuto di quella realtà. Qui mi sono immaginato la mia realtà, dove l'unico elemento contaminante non è un virus ma l'arte. Inizialmente ho scritto un testo per rappresentare questa situazione (il testo è la main image) e successivamente ho realizzato un video per rendere tangibile questa esperienza.
Il video, attraverso le singole performance, alterna materia e geometrie che dialogano al fine di scrivere un racconto nel quale ognuno di noi può aggiungere la propria interpretazione, la propria esperienza.
La ridondanza del bianco, della forma, è il simbolo della nostra individualità, del nostro singolo pensiero; nell’apparente uguaglianza, siamo ancora liberi di manifestare la nostra diversità.
Un’arancia, seppur travestita di bianco, non perderà ma il suo colore acceso; così io, attraverso la libera interpretazione di questo video, ho tentato di lanciare un messaggio.
Nelle nostre case, non abbiamo mai smesso di esprimerci.