Il modo di concepire la scultura è strettamente legato ai sensi segreti della memoria, al divenire delle metamorfosi corporee come processo destinato a esprimersi attraverso il reciproco interagire tra il flusso immaginativo e la mano che svela l'accadimento della forma.
L'identità plastica di ogni opera è un percorso di possibilità creative da cui si generano stati primordiali del visibile, elementi biomorfi che si aggregano verso l'alto o lungo linee di sviluppo orizzontale, spontanea proliferazione di nuclei plastici dislocati in vari modi nell'ambiente espositivo. La visione non è soltanto rivolta all'evidenza plastica e cromatica esteriore ma sollecitare lo sguardo a misurarsi con le incrinature della superficie, con i fantasmi interni delle forme-informi, con lo spazio ignoto di cui la scultura si fa tramite provvisorio.