Quotidianamente intenti a compiere gesti, attraversare città, muoversi verso mete inesistenti, e poi tornare al punto di partenza e ricominciare... Read More
Quotidianamente intenti a compiere gesti,
attraversare città, muoversi verso mete inesistenti, e poi tornare al punto di
partenza e ricominciare daccapo: è così che gli omini stilizzati dei semafori
che campeggiano sulle strade, dall’alto della loro prospettiva,
interpreterebbero la vita di ciascuno.
Incapaci di comprendere le motivazioni di
un incedere alle volte affannato e altre lento, assegnerebbero il colore verde
alle azioni piacevoli e condivise dal resto della comunità, e il rosso ai vizi
e ai tabù.
Mentre il giallo, spesso il segnale più
sottovalutato, rappresenta la scelta, il libero arbitrio, il cambiamento.
In un gioco tra reale e immaginario, Matteo
Cervone mette in scena la routine giornaliera con oggetti comuni che, nella
loro imparzialità, evidenziano pregi e difetti contemporanei.