ALTROVE (omaggio a Fellini)
Ma dov'è che sono? Mi sembra di non stare
in nessun posto...
...non si vede proprio niente, oh! Ah, ma
io mi attacco qui al muretto... Soltanto nel '22 c'è stata una nebbia così.
Gina! Gina!
Mo' se la morte è così, non è un bel lavoro...
Sparito tutto! La gente, gli alberi, gli uccellini per aria, il vino... Tè
cùl!!
Quando la nebbia è così fitta e densa e
nell'aria si sente solamente il rumore insistente del "Fischione"
(nautofono) sul porto, il pensiero mi porta inesorabilmente alla scena del film
Amarcord di Federico Fellini, quando il nonno di Titta esce di casa in mezzo ad
un "nebbione" storico e, sentendosi perso, pronuncia le frasi
sopracitate. Con queste nebbie, così persistenti e
compatte, percorrere la spiaggia è un esperienza quasi onirica ed il suono
intermittente e potente del "fischione" sul porto ti accompagna in un
viaggio extraterreno, "Altrove", appunto. Da un lato si ha il nulla completo,
contraddistinto del leggero rumore delle onde che pigramente si appoggiano a riva,
provenienti da un bianco profondo. Dalla parte opposta si sentono voci lontane
di persone al lavoro, che si preparano per la stagione estiva. Camminando parallelamente alla linea del
mare, si possono incontrare strane creature dalle forme bizzarre e dai colori
sgargianti che sembrano sbucare dal nulla, oppure trovarsi in scenografie
improbabili. E così ti sembra di stare "in nessun
posto", solo e smarrito, proprio come il nonno nella scena di Amarcord, in
un luogo che non esiste nella realtà. Ad un certo punto, però, la nebbia comincia
a diradarsi, il fischione smette di suonare e il sogno svanisce; sei di nuovo a
casa.