INTRODUZIONE AL PROGETTO
Il motivo per cui è stata scelta la fotografia come medium attraverso cui tratteggiare
la narrazione di questo filone narrativo è perchè essa, nella storia, è sempre stata
portavoce concettuale e metaforica delle tematiche legate alla materialità e spiritualità
del corpo. E' un tema, quello del corpo, che è sempre stato importante per gli artisti,
sia perché esso è divenuto oggetto globalizzato, sia perché è stato protagonista dei più
importanti cambiamenti all'interno della società che hanno fatto in modo che venisse
messo in discussione il principio di identità e di genere.
Cambiamenti dovuti a riflessioni su che cosa significa essere corpo, sulla percezione
del sé interiorizzato ed esteriorizzato, sui mutamenti visibili e invisibili ad occhio
nudo cui il corpo stesso sarà soggetto lungo tutta la sua esistenza.
La vita umana è sempre costellata di emozioni che trascendono la nostra corporeità
fino ad elevarne lo spirito. Tuttavia, in un mondo che comunica con le immagini, il
corpo-oggetto, quale simbolo di concupiscenza della materia, vince sul corposoggetto: la moda dei selfie ne rappresenta la perversione narcisistica.
Mai come in questo secolo è stato così semplice e alla portata di tutti manipolare e
plasmare il corpo umano in nuove moltitudini di immagini ed individualità. Ed è
proprio attraverso di esse, le immagini, che impariamo nuove nozioni di identità
personale e altruista.
PROGETTO PROPOSTO
Il corpo non è mai univocamente definibile. Spesso gli elementi che lo compongono
vengono qualificati in funzione del loro rapporto con il mondo, e dunque è attraverso
una configurazione messa in atto da un dato gesto che il corpo si determina nella
realtà. A questo punto, così concepito, esso diviene espressivo.
Ma quand'è che il corpo diventa rappresentativo? Quando l'immagine corporea, ossia
la rappresentazione che abbiamo di noi stessi, coincide con uno stato emotivo. Il
corpo agisce e si percepisce in rappresentanza dell'interiorità che lo “abita”.
È a partire da questa concezione che il progetto fotografico prende il nome di Abitare
un corpo.
Il progetto si concentra sull’architettura della forma umana e sulla poetica del gesto.
Il corpo
come mediatore di un mondo
traduce il diario fisico dei movimenti.