Material: Piante e Vernice all'acqua.
ControNatura
progetto
di installazione e performance di Giacomo Cossio
Motivazioni.
Sono affascinato e attratto da una
pianta che cresce e prospera in un vaso, in uno spazio ridotto. Un’aiuola, un
piccolo giardino, un marciapiede sono spesso i luoghi in cui germoglia quello
che comunemente chiamiamo “verde”. Il verde, sia chiaro, in un contesto urbano
è una sintesi di tutto quello che, nel sentire dei cittadini, è natura, dai
prati agli alberi, ai fiori al cinguettio dei passeri. Mi interessa la natura
quando è costretta dall’uomo e dalle sue esigenze sociali, a essere decoro o
riempitivo o addirittura surrogato o feticcio. Sono cresciuto in città e ho
sempre abitato al sesto piano di un condominio dove mia madre aveva creato sul
balcone un giardino di piante in vaso. Per me quello era un luogo meraviglioso.
Da queste premesse e da quest’attrazione nasce l’idea della
performance-installazione ControNatura
Indicazioni pratiche del processo di attuazione
dell’installazione e performance.
.
1. Decisa la collocazione dell’installazione, si procede al
posizionamento delle piante. Potrebbero essere piante di tutti i tipi (le
classiche piante in vaso quelle che decorano le case), piccole, grandi e di
tutte le dimensioni.
2. Dopo aver raccolto vari tipi di piante e scelta la zona
dove collocarle, quello spazio verrà saturato come fosse un “giardino
botanico”: le piante saranno disposte in modo da formare una “folla vegetale”,
non tutte per terra, ma su trespoli, sedie, sostegni vari, di modo da
movimentarne la forma in funzione dello spazio scelto. La dimensione di questo
giardino dovrà essere minimo di 4x4m per arrivare ad avere una certa efficacia
formale ed estetica che generi nell’osservatore un’improvvisa sorpresa. Nel caso
del concorso lo spazio occupato non supererà i metri concessi dal bando.
3. Terminata la fase di creazione di un paesaggio, composto
da una sorta di piccola foresta, si procede alla performance, che sarà
pubblica: si compie l’atto di verniciatura delle piante. Un colore, si potrebbe
usare un qualsiasi colore, deciso e dalla tinta coprente, anche il nero. Il
colore usato dovrebbe essere uno smalto all’acqua lucido, della ditta IVAS la
quale produce vernici naturali appositamente studiate per questo scopo. La
verniciatura avviene attraverso l’utilizzo di un compressore e di una lancia;
il compressore a membrana “spara lo smalto” a forte pressione,, verso le
piante, ricoprendole in maniera uniforme di pigmento. Il risultato è la
trasformazione di un banale gruppo di piante in una selva vegetale e monocroma,
di dirompente suggestione visiva. Questo gesto apparentemente violento è in
realtà l’inizio di qualche cosa. L’opera, una volta ricoperta di colore,
apparirà come pietrificata. Il colore ne evidenzierà la sua immobile presenza
dentro il paesaggio.
4. Da questo momento si affidano la cura e la
mantenutenzione dell’opera alle persone del luogo che, attraverso
l’innaffiamento, permetteranno agli arbusti di crescere, trasformando il
giardino da estatica scultura a presenza simbolica e viva. Non desidero farmi
critico e non amo spiegare i significati sottesi al mio lavoro, ma sento la
forza che il gesto del verniciare le piante e la loro successiva ricrescita
producono sulla mia coscienza. A testimonianza si porta l’esperienza avvenuta
durante i quattro mesi di permanenza della istallazione ControNatura nel
Teatro di Ferrara off: dopo un iniziale disorientamento da parte degli
spettatori e alcuni gesti di insofferenza e di indignazione, si è generato, con
il trascorrere del tempo, un naturale affiatamento tra le piante e il pubblico
che periodicamente tornava a verificarne lo stato di salute dei vegetali non
senza apprensione. Il personale che le accudiva, innaffiandole e alimentandole,
aveva instaurato un vero e proprio rapporto affettivo con loro, al punto che
quando si è trattato di smantellare l’opera, mi sono sentito colpevole e ho
percepito un diffuso malumore, come se avessi interrotto una relazione. La cosa
sorprendente è che le piante crescono e anche rigogliose, superando la barriera
del colore attraverso lo sguardo di chi amorevolmente se ne prende cura.