Osservo il corpo umano come fosse un paesaggio. Uno spazio delimitato in cui sono presenti parti riconoscibili, con un nome e una funzione, ma anche aree piĆ¹ indefinite e indecise. La mia pittura insiste in questi spazi, dove la chiarezza viene meno. La schiena, la spalla, la pancia, si delineano come ampie campiture di colore difficilmente distinguibili se non grazie agli elementi che le delimitano. Abbandono consistenze e certezze per accedere alle pieghe del colore e del segno.