L'opera Lost spring VI realizzata nel 2019,
rappresenta un nuovo ciclo vitale, dove elementi naturali e sintetici si amalgamano.
Le parole chiave che hanno ispirato l'opera sono in sequenza red-pollen- syntetic flower-parto- rire-asciuga capelli, phone.
Uno spazio ibrido dove elementi diversi coesistono insieme, come segni, richiami di colore, sensazioni imminenti.
"L'indissolubile dialettica mai statica tra l'impercettibilita sfuggente degli umani stati d'animo
e il soave ribollire della natura è da sempre un aspetto cruciale dell'opera di Brigitta
Rossetti. L'operare della natura è frutto di un codice costituito da un a priori che tuttavia
rivede sempre i propri grovigli interni manifestando volta per volta nuove fioriture e che
sovente si evolve in una commistione di eventi che misteriosamente va di pari passo col
mero accadimento. Le tele di Rossetti possono essere considerate come un elogio della
traccia ultronea poiché questa leggiadra concezione della natura è presente in ogni tratto,
linea, macchia, sfumatura, accenno, sbavatura, piega, sovrapposizione, curva delle sue
composizioni..."
Estratto dal testo “Di quell'orbe terracqueo”a cura di Domenico De Chirico