L’opera nasce da una riflessione sul mito e sulla radice segnica delle origini delle civiltà antiche e della Magna Grecia.
Il cuore della composizione è il taglio oscuro del decumano di Neaopolis, da cui si sviluppa il frutto della storia e dell'operosità dei progenitori, quell’oro di Napoli che persiste nel reticolo della metropoli e nella fredda realtà dell’esistenza contemporanea in una perenne contaminazione espressiva.
L’incastro di materiali primitivi: il legno, il metallo, la tela, il pigmento del colore rimanda al lavoro degli artigiani, custodi delle antiche tradizioni di Spaccanapoli.