Una velata minaccia per chi ha il vizio di parlare troppo, con una lingua tagliente. La punizione per chi gode nel ferire.
Nell'opera la lingua viene recisa e ancora sanguinante cerca sollievo bevendo un sorso d'acqua, non accorgendosi però che è salata... Questo la costringerà ad un'agonia ancora più intensa, seccandola lentamente… mentre dovrà anche difendersi dagli squali che le nuotano intorno.
Da carnefice a vittima.
L'ambiente circostante è pieno di figure stilizzate tra le quali fantasmi (che rappresentano le sue vittime e le danno il tormento), bombe lanciate da lei stessa che le tornano indietro pronte ad esplodere e delfini, che disgustati, le sputano il loro disdegno lasciandola in pasto agli squali.