Dietro le sbarre
I Centri di primo soccorso e
accoglienza ospitano gli stranieri al momento del loro arrivo in
Italia. In questi centri i migranti ricevono le prime cure mediche necessarie,
vengono foto-segnalati, possono richiedere la protezione internazionale.
Successivamente, a seconda della loro condizione, vengono trasferiti nelle
altre tipologie di centri. In tutto questo tempo i centri di accoglienza, dove si
viene trattenuti per fare tutte le verifiche del caso, possono diventare delle vere e proprie prigioni.
E nella nostra società occidentale imperniata
sulla produttività e sul consumo, in cui si corre continuamente, arriva improvvisamente
lo stop.
Bloccati in casa per giorni e giorni, facciamo i conti con un tempo di cui
abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro.
In un’epoca in cui abbiamo dovuto delegare ad altri la crescita dei propri
figli, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a
riunire mamme e papà ai propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.
Allora ci sentiamo in prigione, dietro le
sbarre, con la differenza che rimaniamo sempre liberi e seduti comodamente sul
nostro divano.
Behind the bars
The First Aid and Reception Centers host foreigners
upon their arrival in Italy. In these centers, migrants receive the first
necessary medical treatment, are reported photos, can apply for international
protection. Subsequently, depending on their condition, they are transferred to
other types of centers. In all this time the reception centers, where you are
held to do all the necessary checks, can become real prisons.
And in our western society centered on productivity
and consumption, in which we continually run, the stop suddenly comes.
Stuck in the house for days and days, we deal with a
time of which we have lost the value, if it is not measurable in compensation,
in money.
In an era in which we had to delegate the growth of
our children to others, the virus closed schools and forced us to find
alternative solutions, to bring moms and dads together with their children. It
forces us to rebuild family.
Then we feel in prison, behind bars, with the
difference that we always remain free and comfortably seated on our sofa.
