ITA
Cipressi a San Quirico (decomposizione)
olio su tela
92x52cm
2021
L’opera “Cipressi a San Quirico (decomposizione)”, fa parte della serie Decompose, è un’opera poetica classica e al contempo futuristica e astratta.
Il soggetto del paesaggio toscano fa parte del secondo ciclo della serie Decompose, una serie di scorci naturali, borghi e antiche città Etrusche che fanno parte dei luoghi del cuore e dell’infanzia dell’artista.
Il mezzo di comunicazione è la pittura ad olio su tela come volontà a tenere in vita una tra le discipline più classiche e antiche e creare un contrasto premeditato tra il linguaggio della tecnica che vive l’epoca di un mondo futuristico, virtuale, impalpabile e una poetica che imprime il concetto di tangibile, autentico, vero.
Decompose
Il progetto “Decompose” è un percorso di evoluzione figurativa, un processo di scomposizione dell’immagine in poligoni. L’immagine ri-plasmata in un nuovo codice genera una duplice visione in base al punto di vista da cui si guarda l’opera. Se da un punto ravvicinato nasce la “nuova immagine” evoluta, attuale, dall’altro molto più distante si percepisce, la sua la matrice d’origine storica. In questo movimento temporale si crea un gioco di inattese visioni.
L’atto di decomporre, distruggere e creare un nuovo codice, mi ha spinto a immedesimarmi in una nuova “creazione divina”.
Il progetto Decompose, in sintonia con l’epoca che viviamo, ci confessa l’essenza della cultura attuale: virtuale, tridimensionale, ma anche superficiale, minimale e non più attenta ai particolari. I dettagli, superflui alla comprensione, lasciano spazio alla reale condizione di vita dove serve sapere e avere tutto nel più breve tempo e con poche informazioni.
L’intenzione finale è quella di generare un’opera moderna e antica al contempo e di percepirne lo scorrere del tempo in base al punto di vista da cui la si osserva.
Un’ ulteriore contrasto è dato dal linguaggio moderno e tecnologico che ben si fonde all’uso classico della pittura ad olio su tela.
Una tra le tesi personali legate a “Decompose” è che se le distruzioni quotidiane che viviamo, quelle grandi come le guerre, come le piccole interiori del nostro quotidiano, non ci annientano definitivamente allora ci danno forza a ri-creare una nuova immagine, un nuovo io.
Alberto Peppoloni
ENG
Cypresses in San Quirico (decomposition)
oil painting on canvas
92x52cm
2021
The work “Cypresses in San Quirico (decomposition)”, part of the Decompose series, is a classic poetic work that is both futuristic and abstract.
The subject of the Tuscan landscape is part of the second cycle of the Decompose series, a series of natural views, villages and ancient Etruscan cities that are part of the places of the artist's heart and childhood.
Decompose
The “Decompose” project is a path of figurative evolution, a process of decomposing the image into polygons. The image re-shaped in a new code generates a double vision based on the point of view from which the work is viewed. If from a close point the evolved, current "new image" is born, from the other it is perceived as much more distant, its matrix of historical origin. In this temporal movement a game of unexpected visions is created.
The act of decomposing, destroying and creating a new code pushed me to identify with a new "divine creation".
The Decompose project, in tune with the era we live in, confesses to us the essence of current culture: virtual, three-dimensional, but also superficial, minimal and no longer attentive to details. The details, superfluous to understanding, leave room for the real condition of life where it is necessary to know and have everything in the shortest time and with little information.
The final intention is to generate a work that is modern and ancient at the same time and to perceive the passage of time based on the point of view from which it is observed.
A further contrast is given by the modern and technological language which blends well with the classic use of oil painting on canvas.
One of the personal theses linked to "Decompose" is that if the daily destruction we experience, the large ones like wars, like the small internal ones of our daily lives, do not definitively destroy us then they give us strength to re-create a new image, a new me.
Alberto Peppoloni
