Marco
Vaccaro

Sono cresciuto in una famiglia semplice, ho tre fratelli e oltre a loro e ai miei genitori, le figure più importante nella mia vita è stata quella di nonna Agnese e di nonna Rosalina.

Con loro trascorrevo le mie estati e i dopo scuola. Una faceva la sarta ed era una persona raffinata ed elegante che amava dipingere. Ho un vivo ricordo del profumo dei colori ad olio della stanza dove la sua passione prendeva vita e dove io sperimentavo con i vari colori.

A 8 anni ho vissuto due momenti che mi hanno segnato profondamente: la morte della nonna e il trasferimento con la mia famiglia in un piccolo paese di campagna sempre nel vicentino. Frequentavo le elementari del paese e spesso ero preso in giro dai miei nuovi compagni perché giudicato diverso. Per estraniarmi mi rifugiavo nelle mie passioni, anche a scuola sotto il banco avevo mille cose, da ritagli di carta a fogli pieni di abbozzi di tutti i generi.

Alle superiori mi sono liberato delle catene e ho cominciato a vivere pienamente tutto ciò che mi poteva rendere felice.

Finita la scuola ero preso da grandi dubbi su cosa fare nel futuro così per un periodo mi trasferii in Toscana per lavorare. Per la prima volta ero lontano da tutto e da tutti.

Fu un periodo importante che mi aiutò a dare una svolta alla mia vita.

Le possibilità economiche era nulle ma volevo fare qualcosa di più che lavorare. Volevo creare.

Dipingere per me, non è solo attingere il colore dalla tavolozza ma anche da dentro me stesso e trasmettere in ogni pennellata le mie emozioni.