SEGONI FAUSTO: POETICA.
Ho iniziato la mia attività artistica da autodidatta intorno
ai vent’anni,praticando una pittura ad olio veloce ed essenziale, materica e
gestuale, sia pur ingabbiata in una figurazione divenuta ,nel corso del tempo ,
di sempre maggior rigore formale. Rappresentativi di questi esordi sono dipinti
quali “Strananottelettrica” o “San Giovanni nel deserto” o “S.S. n° 3Bis”
Questa pittura evolverà, verso la fine degli anni ’90,
nell’uso di un personaggio che popolerà, tra le più cospicue,la serie
intitolata “Next please_”, in cui un uomo a torso nudo sembra minacciare
l’osservatore, simulando il possesso di una pistola con le dita di una mano
coperta da un guanto in lattice, e, soprattutto, dei “Gonfiatori di palloni_”, in
cui il medesimo personaggio, nelle più disparate posture, spende tutto se
stesso nel gesto spasmodico di gonfiare un palloncino, sorta di giocoso e
coloratissimo “memento mori”.
Nel 2001, implementai questa serie con una performance nella
quale gonfiavo palloncini fino a riempire l’ambiente dell’esposizione ed
esserne quasi soffocato, e ,nel 2002 ,la completai con una operazione di
mailing-art, allegando all’invito alla mostra un palloncino ed uno spillo, operazione
che sfociava quindi in happening di arte relazionale con l’intervento del
visitatore che , all’inaugurazione, gonfiava ed autografava il suo palloncino, creando
una sorta di coloratissimo mare di palloncini, invito ed al tempo stesso ostacolo,
invadente e fittizio, al transito in galleria, per poi tornare a distruggerlo,
con lo spillo, al finissage.
Nel 2004, inizio la serie delle”Costellazioni_”, nelle
quali, usando il catasterismo di tanta mitologia classica , attuo un tentativo
di esplorazione dello Spazio, forse di antropizzazione dello stesso,e, usando una
pittura, o un disegno molto rarefatti, ovvero semplici puntini bianchi che
rappresentano stelle, raffiguro, in maniera molto più descrittiva e leggibile
che non nella consueta iconografia astronomica, prevalentemente, delle
automobili , con una delle quali, “Costellazione_Mustang GT”, nel 2004 vinco il
“Diesel Wall Award” di Milano, nei pressi di porta Ticinese, precursore del
successo della Street art di questi ultimi anni
Nel 2007 le “Costellazioni_” diventano realmente luminose, attraverso
i fori che pratico, usando un trapano elettrico quasi fosse un pennello, sulla
superficie verniciata di nero di strutture autoportanti in MDF, illuminate
dall’interno con lampade al neon. Con la medesima tecnica, nel 2008, realizzerò
“Universi”, una imponente installazione componibile, quasi un ambiente autonomo,
di mt. 1,90 di lato per mt. 2,35 di altezza, interamente forata di stelle su
entrambe le facciate delle pareti, ed all’interno della quale è possibile
entrare, come immergendosi nelle profondità dell’Universo, accompagnati da un
suono, registrato in loop, di lastre di plexiglass, da me opportunamente
percosse.
Nel 2009, sollecitato dall’accentuarsi del fenomeno
migratorio, ho iniziato la serie delle “Migrazioni_”. In esse, dopo un attenta
ricerca storico-antropologica che inizia dalla Ominazione e termina in epoche
recenti in cui l’espansione Europea ha finito con l’omogeneizzare le identità
culturali, ricerca effettuata, prevalentemente, attraverso siti internet
istituzionali (Comuni, Regioni, MIBAC, ecc) oltre che Enciclopedie on line,
disegno, usando matite a carboncino su tele arrotolabili alle due estremità su
bastoni da tappezzeria come fossero antiche mappe geografiche, una miriade di minuscole
impronte umane, di colori diversi ad identificare ognuno un popolo, che,
seguendo fiumi ,valli, montagne e mari, traccia il percorso della sua
migrazione\invasione alla ricerca di territori da antropizzare o luoghi da
razziare, fino a ricreare la superficie della Regione disegnata, ovvero a
costituirne la struttura etnico-culturale. Infine, nell’ apposita legenda,
elenco i nomi di ogni popolo con il relativo piedino colorato per consentire la
decifrazione dell’opera.
Nel 2011 ho ulteriormente evoluto questo tema attraverso la
serie di installazioni “La deriva dei
continenti_” della quale ho realizzato vari sviluppi; dalla iniziale versione
da parete, con i continenti in feltro verde ritagliati a mano, cui è applicato
un magnete sul retro, che vagano quindi, a piacimento dell’osservatore in
qualunque posizione su una superficie piana costituita da una lastra di ferro ;
alla versione “_Evo I” costituita da un cilindro in plexiglass del diametro di
50 cm ed altezza 80, riempito di acqua, sulla quale galleggiano ,smarriti, i 5 multicolori
continenti in Foam ritagliato al laser, e chiuso da un piano-scrivania
riproducente i meridiani e paralleli di un globo; alla 3° versione diciamo più dinamica
ovvero mobile, “_Evo II”, concepita per essere posta in fontane o piscine o comunque
su superficie liquida, in cui i continenti sono realizzati in poliuretano
bianco, ritagliato a mano ,ed uniti da un sottile filo da pesca che ne accomuna
i movimenti rendendoli interdipendenti, come zattere alla deriva in balia del
vento,della corrente e degli eventi.
SEGONI FAUSTO: POETICA