Caterina
Scandurra

Mi chiamo Caterina Scandurra, e sono una desing(er). Vi sarà sicuramente venuta voglia di correggere l’ultima parola che ho scritto su perché secondo voi ho sbagliato a scrivere: no, tranquilli, ho scritto correttamente, sono proprio una desing(er). Ingegneria e design sono due facce della stessa medaglia: sono quello che rappresentano me.Appassionata sin da piccola di arte, colori e creatività finisco però per laurearmi in Ingegneria Edile.La vita di un ingegnere è ovvia per tanti: dicono che noi non viviamo ma funzioniamo!Ma il giorno in cui una mia amica mi definisce ingegnere con la testa di architetto comprendo che le parole scritte da uno sconosciuto Denis Waitley, su una rivista, “Insegui la tua passione, non la tua pensione”, rappresentano per me, non solo uno di quei saggi messaggini trovati all’interno dei biscotti della fortuna, ma un possente schiaffo che risvegliano la voglia di dare ascolto all’altra parte di me che si era assopita e che non aspettava altro che essere liberata. L’occasione arriva con il premio della giuria tecnica (composta da Luciano Modica ed Eugenio Cecioni rispettivamente Presidente e Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze e dagli artisti Edoardo Malagigi e Angela Nocentini docenti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze ) del Concorso per l’allestimento del Polo di Cardiologia Aritmologica del Nuovo Ospedale Santa Chiara di Pisa, indetto dalla Waste Recycling SpA, da Scart®, dall’Accademia delle Belle Arti di Firenze.Inizia così la sfida: quella di mettere d’accordo queste due differenti parti del mio essere. Tutti i miei lavori sono la ricerca dell’espressione di questo binomio indissolubile: quello tra matematica, fatta di schemi, teoremi e numeri, e la creatività, che conquista con forme, colori e idee.Ogni progetto è il racconto di una storia, una ricerca del migliore innesto nella materia, di emozioni, sensazioni, ricordi.