BIOGRAFIA
Nata
ad
Erba (CO) nel 1992, vive
e lavora a Milano. Dopo
aver intrapreso studi classici, inizia la propria formazione
fotografica presso l'Istituto Italiano di Fotografia (MI). Nel 2015
si specializza
come fotografa di teatro e di scena frequentando
l'Accademia
del Teatro alla Scala.
Avvicinatasi al mondo della fotografia
fine-art, dedica
le
prime ricerche
alla
rappresentazione di dinamiche
produttive
industriali.
Fra le altre, la sua serie
attualmente
più
rappresentativa
è
“STEEL-LIFE”: iniziata
nel 2014 ed attualmente in corso, raccoglie immagini
sul
mondo dell'industria metalmeccanica e del metallo come
materia in
continua
e ciclica
trasformazione.
Vincitrice
del Premio
“AIF 2019 - Nuova Fotografia”,
attribuito
da AIF (Associazione
Italiana Foto & Digital Imaging)
ad una energia emergente della fotografia italiana, “per
la determinazione con cui fin da giovanissima si è dedicata alla
fotografia, prima creandosi un consapevole percorso di studio, poi
elaborando una propria espressività personale incentrata sulla
ricerca di un linguaggio contemporaneo”,
nello
stesso anno pubblica il suo
primo
catalogo edito da Vanilla
Edizioni.
Le
sue
opere
si trovano in diverse
collezioni,
fra
cui quella della Fondazione Dino Zoli e della Fondazione 3M.
PREMI
E RICONOSCIMENTI
2020
- Arteam
Cup 2020,
VI
edizione, finalista
2019
- Premio
AIF 2019 - Nuova Fotografia, attribuito da AIF –
Associazione Italiana Foto & Digital Imaging, vincitrice
2018
- Premio
Speciale Residenza Sugart in Art
- Figli di Pinin Pero S.P.A. | Arteam Cup 2018,
vincitrice
2018
- Arteam
Cup 2018,
IV edizione, finalista
2018
- Premio
RaM Sarteano | Proposte MIA Photo Fair, vincitrice
2017
- Premio
Arte C. Farioli,
finalista
2015
- Concorso
fotografico Limatola Avvocati,
in collaborazione con Centro Studi Giuridici ed Economici
Luigi Limatola, "Giovani e lavoro in Italia" - II classificata
categoria professionisti
ARTIST
STATEMENT
Rincorro
fotograficamente una realtà esistente solo nel mio immaginario. Ho
sempre
scritto per parlare a me stessa e
fotografato per mettermi in connessione con gli altri, assecondando
una
pulsione che
varia fra il terapeutico e la sentimentale dipendenza che è quella
di
necessità di memoria. Fin
dai tempi degli studi fotografici,
prima all'Istituto Italiano di Fotografia e poi all'Accademia del
teatro alla Scala, decido
di
cercare
i miei soggetti spostandomi silenziosamente, fra
il
buio delle sale di posa e
quello
delle sale teatrali, immergendomi
completamente e
quasi
perdendo il legame con la realtà.
Negli
anni ho
concentrato
le mie
ricerche fotografiche
incanalandole nella
sfera
industriale,
poiché,
per
storia personale, rappresenta per me un ambito
confortevole e
familiare.
Facendomi
guidare dall'intuizione di considerare la fabbrica come il luogo dove
si realizza il fascino un po’ misterioso della trasformazione,
osservo
gli spazi come luoghi di nuove scoperte,
ritraendo
il materiale industriale come
materia viva
in continuo mutamento.
Il
mio stile si basa sull'intensità: di colore,
d'atmosfera, di
racconto e
sentimento.
Immagini
singole
che non hanno necessità di essere affiancate ad altre per raccontare
la propria storia. Attratta
dalle luci taglienti e dalle ombre ingombranti, contrappongo
un estremo rigore tecnico ad una forte dose
istintiva,
scegliendo
i miei soggetti secondo
un richiamo
viscerale verso situazioni misteriose,
surreali, talvolta
oscure o inquietanti.
Lo
scopo è di trasformare la
realtà, come quella di un
paesaggio industriale, trasformandola
in una situazione parallela, di
ritrarre
soggetti che con la propria assenza o presenza possano fare domandare
al
mio
interlocutore:
“cosa
sto guardando?”. Un
segreto
sottolineato dal
fatto
che spesso
ad
attrarci
maggiormente è ciò che non possiamo capire totalmente.