Raf (Raffaele Dragani, www.rafdragani.com ), è un artista "di rilevanza internazionale", allievo nella scuola del maestro dell'ottocento Adolfo De Carolis, ha operato sin dagli anni sessanta: è approdato progressivamente all'astrazione partendo da una figurazione - nature morte, paesaggi e ritratti...
Read More
Raf (Raffaele Dragani, www.rafdragani.com ), è un artista "di rilevanza internazionale", allievo nella scuola del maestro dell'ottocento Adolfo De Carolis, ha operato sin dagli anni sessanta: è approdato progressivamente all'astrazione partendo da una figurazione - nature morte, paesaggi e ritratti - con la rappresentazione di immagini fedeli ed accurate molto vicina agli stilemi ottocentisti. Lontano dalle gallerie e dai clamori del mondo artistico ha prodotto e lavorato quasi esclusivamente con motivazione legata alla passione . Influenzato dalla figurazione di Andy Warhol, ma anche dall’Action Painting e dall'Espressionismo Astratto, ha fatto del colore uno dei suoi fondamenti ( www.borderabstraction.com ). Francesca Milazzo, Storico e Critico d’Arte, negli apparati critici per la Personale presso la Galleria Civica di Monza (7-18 Dicembre 2018, www.ordineversocaos.com ) così riassume l’attività’ artistica di RAF:“L'incontro con Raffaele Dragani e la sua arte è sicuramente un momento di arricchimento e di conoscenza denso di sfumature per chi si avvicina con sguardo aperto e curioso alle sue opere: un uomo che ha vissuto tante “vite” diverse, che ha conosciuto paesi e città e che in età matura ritorna in maniera definitiva alla passione mai abbandonata della vita, l'arte; un uomo che comunica con sincerità sensazioni ed esperienze – a volte anche difficili e dolorose – attraverso il colore ricco e intenso e il tocco sicuro della pennellata, in un percorso personale e coinvolgente.Partito dalla figurazione, Raf compie nell'arco degli anni un percorso di ricerca artistica in continua evoluzione, lineare, serio, mai casuale in cui trasfonde le esperienze della vita rileggendole alla luce dei grandi maestri dell'astrazione, scegliendo infine una modalità espressiva consona alle sue esigenze comunicative.Una scelta di vita apparentemente lontana dal mondo dell'arte, più legata alla dimensione della scienza e della fisica, lascia in realtà tracce profonde nell'intimo del pittore che attraverso l'arte stessa sublima esperienze diverse senza rinnegarle, ma anzi rivivendole e ripensandole con lo sguardo attento dell'artista. La scienza, la razionalità, la capacità di analisi matematica si trasformano nella visione pittorica in una sapiente ricerca dell'ordine: colori, luci, materiali diversi entrano nel mondo della sperimentazione artistica di Raf che – proprio grazie alla sua formazione scientifica – riesce a far dialogare forme e sostanze in maniera espressiva e coinvolgente.La sua arte, costruita su solide basi tecniche legate alla grande tradizione pittorica che Raf reinterpreta e fa propria, riesce a incantare l'osservatore che viene invitato a entrare emotivamente nel quadro, a interagire con esso lasciando fluire emozioni e sentimenti, a dialogare con l'artista e il suo mondo. I tocchi e le pennellate di colore, il sapiente e costante equilibrio, il senso di ordine e chiarezza che l'arte di Raf comunica danno vita a opere in cui l'osservatore si ritrova, riesce a leggere un pensiero creativo, lo condivide e lo apprezza con la libertà di darne poi un'interpretazione del tutto personale.Sicuramente è questo uno degli aspetti più intriganti dell'arte di Raf: la coerenza di un linguaggio che pur non rimanendo mai uguale a se stesso evolve con grande chiarezza di scelte, segno di un artista consapevole e sicuro.Non per nulla Raf sta riscuotendo meritatamente grande successo di critica e di pubblico, ma da artista vero quale è non si adagia su facili riproposizioni: il suo mondo si ricrea e si rinnova, il desiderio di sperimentare non si placa, la tensione creativa traspare in continuazione sorprendendo il suo pubblico e indirizzandolo verso una lettura attenta e consapevole del grande fenomeno dell'astrazione e delle sue infinite potenzialità espressive. “