Laurea a Firenze nel 92 in restauro e consolidamento dei monumenti. I miei studi sono sempre stati orientati al recupero e salvaguardia del patrimonio storico artistico italiano. Nel 2014 nel pieno della crisi che ha colpito fortemente il settore "edile",...
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Laurea a Firenze nel 92 in restauro e consolidamento dei monumenti. I miei studi sono sempre stati orientati al recupero e salvaguardia del patrimonio storico artistico italiano.
Nel 2014 nel pieno della crisi che ha colpito fortemente il settore "edile", forse per la "calma" del lavoro di studio forse perchè avevo bisogno di aria nuova e di sperimentare nuove vie, ho dedicato il nuovo "tempo" a schizzare, disegnare e modellare in 3d, cioè con software di modellazione tridimensionale (quelli che ti permettono di avere un modello "digitale" della tua idea) queste nuove immagini che erano rimaste nella mente per troppo tempo.
Ricreati digitalmente questi nuovi "progetti", mi domandavo e mi assillavo su come trasformarli in oggetti reali e in scala. Erano progetti dalle forme non solitamente realizzabili con le techiche tradizionali o almeno non a costi accessibili.
Avevo il cassetto pieno di idee, ma non avevo il mezzo per produrle.
Mi è capitato poi in mano un libro di un giornalista scientifico americano, Chris Anderson "Makers, il ritorno dei produttori". In questo libro per la prima volta si parla di nuove tecnologie di produzione con la stampa in 3d e dell'accessibilità futura di tali tecncologie a tutti.
Nel giugno 2016 arrivò in studio la mia stampante 3d e ho cominciato a provare e riprovare con non pochi insuccessi (l'argomento mi sembrava più affine al profilo di un ingegnere che a quello di un architetto) ma senza demordere iniziai ad ottenere i primi modellini dei miei progetti digitali.
Iniziai a stampare a pezzi i miei modelli pensando anche all'ingegnerizzazione del loro assemblaggio. Il lavoro passò in seguito alla ricerca di aziende che potessero collaborare alla "trasformazione" dei miei oggetti in plastica eco (ottenuta dall'acido polilattico ottenuto dal mais) in oggetti "funzionali" cioè che potevano essere provati e usati.
Mi venne in mente l'idea di raggruppare Aziende appartenenti al nostro territorio, alla nostra regione, l'Umbria. Iniziai quindi con il mio tablet (moderna valigia digitale) a mostrare queste idee ad alcune aziende che conoscevo e ad amici. Aziende che potessero, ognuna con la propria professionalità e settorialità, collaborare per un progetto comune.
Ciò ha permesso noi di giungere fino ad oggi con dei prototipi che definiamo "funzionali" solo per dire che possiamo provarli, collaudarli e metterli in commercio.
In questa avventura con il Design ho spaziato dalle sedute ai complementi ma nel 2017 ho avuto un incontro con un ceramista della mia città e alcune idee ancora nella mente hanno cominciato a prendere forma.
Le prime ceramiche sono state esposte all'ultimo Salone del Mobile di Milano e hanno subito riscontrato grande apprezzamento.
Sono state poi selezionate da una giuria composta tra gli altri da Italo Zannier (celebre fotografo e critico) e dal filosofo Massimo Donà per l'esposizione "Anomale Architetture Aliene" alla galleria Silos di Venezia nell'ambito della Biennale di Architettura di Venezia nel luglio u.s.
LE mie ceramiche, che nel frattempo dal salone del mobile sono cresciute, sono state selezionate ed esposte durante la celebre "Argillà", la più importante manifestazione della ceramica, tenutasi a Faenza nel settembre u.s.
Oggi il mio lavoro si è arrichito di nuove collaborazioni con celebri ceramisti ed artigiani e nuovi oggetti stanno per prendere forma e diventare realtà.
La sperimentazione, le idee e osare anche oltre i limiti delle tecniche tradizionali, grazie anche alle nuove tecnologie, sono il mio mantra e il mio scopo è quello di esaltare e recuperare le magnifiche conoscenze dei nostri artigiani che tramandano il saper fare bene e il made in italy.
Insieme a questi maestri d'arte abbiamo lavorato con l'umiltà di ascoltare e di ascoltarci, di perseverare e camminare insieme per realizzare il primo passo.
Sicuramente sono un sognatore, a volte anche ad occhi aperti, ma non lo considero un sogno, solo un buon lavoro, fatto con passione.”
I miei oggetti non sono nati per caso, tutti hanno un'idea basata su un concetto, su un pensiero e ognuno è calato nella realtà quotidiana dei nostri tempi. Il processo di ideazione non ha procedure standardizzate: leggi un libro, guardi un film, leggi una notizia su un quotidiano o semplicemente ascolti musica, ti viene in mente un'idea, fai uno schizzo a matita su un foglio di carta, per un pò te ne dimentichi anche, poi lo rivedi per caso e cominci a pensare di svilupparlo.