Manuele Mirabella (Catania, 1984) frequenta le scuole superiori presso l’Istituto d’Arte della sua città. Poi all’Accademia di Belle Arti di Catania consegue la laurea triennale. Successivamente la laurea specialistica presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara.Morbida, avvolgente e accogliente la...
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Manuele Mirabella (Catania, 1984) frequenta le scuole superiori presso l’Istituto d’Arte della sua città. Poi all’Accademia di Belle Arti di Catania consegue la laurea triennale. Successivamente la laurea specialistica presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Morbida, avvolgente e accogliente la gommapiuma. La corporeità viene disegnata da uno spago che ne segna le parti essenziali. Con estrema sintesi plastica ha scandito, disegnandole, le parti essenziali di un torso femminile che potrebbe ricordare le testimonianze più cariche di suggestioni ed emblematiche dell’epoca preistorica, che sono le piccole veneri della scultura cicladica oppure opere di Brancusi o Wotruba.
Fa nascere donne dee, donne madri, donne amanti. Tutte create con passione, guardate, accarezzate, scolpite con desiderio e venerazione. La scelta della terra e della gommapiuma come materiali della sua scultura è perfetta per il suo scopo: rappresentare la donna con tenerezza e sensualità.
I loro corpi, le loro carni rese vive, sono abbondanti, felici, generose e accoglienti per l’uomo. Per le donne, queste bellezze arcaiche, sono un incoraggiamento ad amare il proprio corpo. Il corpo della donna incinta. Della donna che allatta. Della donna che invecchia.
Una contaminazione nella quale i corpi si vedono investiti da caratteristiche nuove che trasformano la propria identità originaria.