Emanuele Marchesini è nato a Verona nel
1983.
Di professione enologo, vive e lavora in
Valpolicella, a nord di Verona.
Inizia l’attività artistica a vent’anni
come scrittore di racconti.
Partecipa a concorsi letterari e fonda
una associazione culturale a vocazione territoriale
che propone dibattiti pubblici, mostre e
concerti, distribuendo gratuitamente un periodico cartaceo.
Cerca di integrare un’arte visiva e
trova una sintesi con il cinema, di cui è grande appassionato.
Nel 2007 scrive e dirige un docufilm sul
tema dello spopolamento dei paesi di montagna.
La strada è quella giusta, ma la
pianificazione di riprese, interviste, gruppi di lavoro, si rivela un fardello
organizzativo che toglie tempo ed energia allo spirito creativo, quindi cerca
una ulteriore sintesi.
Proseguendo l’approfondimento delle
tematiche della montagna, inizia a scolpire il legno da autodidatta.
Partecipa a simposi di scultura dal 2011
al 2016.
Negli anni 2016 e 2017 frequenta i corsi
del Maestro Nicola Biondani, presso la Scuola d’arte Brenzoni
di Sant’Ambrogio di Valpolicella,
affinando la lavorazione della creta e il modellato anatomico del corpo umano.
Nel 2017 intraprende una personale
ricerca utilizzando altri materiali quali resine, uva, vino.
Lavora su tela e su scultura a
tuttotondo, scegliendo di recuperare alberi locali rimossi o caduti.
Dal 2018 partecipa a mostre collettive e
personali, riscuotendo interesse soprattutto nel mondo enologico.
Dedica l’intero 2019 a lavori su
commissione per collezioni private e a sperimentare, grazie alla tecnica
enologica, sottoprodotti della vinificazione come vinacce, vinaccioli,
raspi.
Nel 2020 riprende la ricerca con i nuovi
materiali enologici sia su tela che su grandi sculture di legno a tuttotondo.
I temi trattati vogliono essere
riflessioni sull'uomo e la condizione umana, contestualizzati in questo momento
storico, con rimandi alla natura, alla filosofia, al territorio,
alla materia prima e a quella di scarto.