Lucio Boscardin, nato a Bassano del Grappa nel 1943 a 18 anni parte per Milano, dove
frequenterà scuole di disegno serali al Castello Sforzesco e all’Enalc. Entra nel mondo della pubblicità
come graco, impagina alla Mondadori l’enciclopedia dei ragazzi “la nuova era”, passando poi alla
Olivetti, Lintas (agenzia di pubblicità dell‘ Unilever) dove avrà le prime soddisfazioni
studiando prodotti di largo consumo tra cui il (Cornetto Algida) poi all’ agenzia Young & Rubicam,
Publicor, Star/Mellin e poi ancora alla Mondadori presso il Club degli Editori.
20 anni di lavoro trascorsi in queste aziende italiane e agenzie internazionali, per aprire poi il suo studio
di Graca/Pubblicità nel maggio1982 a Casatenovo, nel cuore della Brianza.
Tra i vari compiti pubblicitari realizzati nei settori: alimentare, editoria, chimica e altri, vince il concorso
per il logo dei (mondiali di calcio 1990) con la “mascotte ciao” che gli varrà un gradito e alquanto
prestigioso biglietto da visita. Per Enego inventa la “mascotte Nenè” per Asiago sette comuni
realizza il logo per la Comunità Montana. Lucio Boscardin nel settore della pittura - design e scultura,
da sempre ricerca soluzioni e indicazioni che aiutino a capire l’arte. Ha concretizzato nel tempo, dibattiti
in varie associazioni artistiche, ha documentato con dialoghi, la convinzione che l’arte qualunque essa
sia ha il dovere di dare delle indicazioni su quanto esprime. Non deve essere il critico per primo a dover
interpretare ciò che l’artista ha voluto esprimere semmai, deve contribuire a valorizzare i contenuti
artistici nelle sue tematiche. Ha realizzato la nuova immagine “Pinocchio” - Fondazione Carlo Collodi,
peril marchandising - souvenir”. Sempre alla ricerca di nuove strade, Boscardin ha elaborato
un nuovo sistema di fare pittura chiamata (AssorbArt), questa permette l’assorbimento di vari colori su
qualsiasi materiale. Questa nuova strada a suo dire, rappresenta il massimo della “adrenalina” nel
momento della creazione che lui prova. Cominciata negli anni (70) seguendo la corrente “Orca -
Futurista” realizza opere con pregnanza materica, fatta di basso/alti rilievi fortemente
plastici con cromatismi personali, ricca di segni idealmente sociali.