Il mio inizio da pittrice
Alla fine del 2013 ho incontrato una ragazza siriana di 27 anni che con i due bambini piccoli e il marito viveva nello mio stesso stabile; non l’avevo mai incontrata in tanti anni fino a quando un giorno la solitudine a cui era costretta l’aveva spinta a cercare il conforto di un’altra donna. A poco a poco sono riuscita a entrare nel suo mondo e così quando mi ha mostrato un disegno raffigurante due ali spezzate, metafora della sua esistenza, ho pensato che avvicinandomi a lei attraverso la pittura,
anche senza nessuna competenza artistica, avrei potuto attenuare la sua grande solitudine.
Da lì, a 53 anni, è iniziata la mia storia di pittrice autodidatta.
Il mio percorso artistico
Ho amato d’istinto questo mondo meraviglioso fatto di colori, immaginazione e creatività. La cura per Fatima è stata la cura per il mio spirito e il mio corpo e man mano che dipingevo nascevano in me pensieri profondi e una grande consapevolezza sul fatto che in ogni mio quadro emergesse il mio mondo interiore. Allo stesso tempo ero entusiasta perché le persone rimanevano incredule e meravigliate nell’osservare i miei quadri.
Un giorno mentre mi stavo documentando sul mondo della pittura sono rimasta affascinata dalle opere di un noto artista americano, Mark Carder. Ho iniziato così a studiare la sua tecnica e ho deciso di contattarlo via email. Sono stata davvero molto stupita per la sua risposta: mi chiedeva di mandargli altre fotografie dei miei dipinti ed è iniziata così una fitta corrispondenza che mi ha portato negli Stati Uniti dove, in più occasioni, lui mi ha invitato a rimanere per proseguire la mia carriera.
Al mio ritorno in Italia, mi sono buttata a capofitto nella pittura per dare sfogo alla mia voglia di raccontarmi.