Nata a Ginevra nel 1976, Joëlle Cabanne ha seguito una lunga carriera accademica: prima all'università dove ha scelto la strada della maturità artistica, poi all'università in storia dell'arte, storia del cinema e infine architettura. La sua pratica del disegno e...
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Nata a Ginevra nel 1976, Joëlle Cabanne ha seguito una lunga carriera accademica: prima all'università dove ha scelto la strada della maturità artistica, poi all'università in storia dell'arte, storia del cinema e infine architettura. La sua pratica del disegno e della pittura è iniziata nell'infanzia come rifugio da un'infanzia movimentata. Appassionata di cavalli, osserva la natura a cavallo. Oggi l'arte e l'architettura sono parte integrante della sua vita, il suo studio e il suo ufficio di architetto vivono in simbiosi; l'architettura si nutre di arte e viceversa.
Joëlle Cabanne ha sviluppato il proprio metodo di lavoro per oltre 20 anni, alla periferia dei meccanismi convenzionali e consolidati. In un automatismo quasi sciamanico, l'artista si esprime attraverso il colore e il collegamento dei disegni. Questi cicli creativi altamente costruiti sono scanditi da fasi rituali che la portano al cuore della sperimentazione del processo artistico.
Crea i propri strumenti e segue il proprio percorso, suggerendo paesaggi attraverso la creazione di inchiostro su carta o tela di grandi dimensioni. Ascoltando le sue intuizioni, l'artista taglia, ri-taglia, mescola, riassembla i suoi fogli poi frammentati secondo matrici definite. Produce opere potenti e sempre legate al contesto della mostra.
Quest'opera meditativa riunisce talvolta fino a 700 disegni. Per l'artista nulla è perduto, conserva gli scarti e li ritaglia per produrre nuove opere derivate dalla creazione primaria. L'opera offre poi diversi gradi di smaterializzazione.
L'artista, funambolo sul filo tra espressionismo astratto e action painting, propone una produzione artistica che si trasforma in un'esperienza immersiva.