Gennaro Dibenedetto nasce nel 1957 a Barletta dove vive ed esercita la professione di medico e odontoiatra olistico. Dipinge da molti anni per il proprio piacere ad olio su tela con soggetti figurativi. Due anni fa ha cominciato a sperimentare...
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Gennaro Dibenedetto nasce nel 1957 a Barletta dove vive ed esercita la professione di medico e odontoiatra olistico. Dipinge da molti anni per il proprio piacere ad olio su tela con soggetti figurativi. Due anni fa ha cominciato a sperimentare una tecnica nella quale la materia(stucco, colla, carta, legno, colori acrilici, spray) viene letteralmente fuori dal quadro in una sorta di tridimensionalità in cui la pittura si avvicina alla scultura, cui si potrebbe dare il nome di pittoscultura. Sono nate opere in cui l’artista affronta temi su cui si interroga da sempre, come la natura dell’universo, l’infinito, l’inconscio, la vita e la morte, la grandezza della natura e l’uomo che si misura con essa. Questa produzione l’ha spinto a partecipare alla mostra “Internazionale Italia Arte 2018”, 28 marzo-4 aprile 2018 al museo Miit di Torino. Di lui il direttore del museo e critico d’arte Guido Folco ha scritto:” Quanti mondi si riescono a costruire con carta, colore, materia, fantasia! Gennaro Dibenedetto ama sperimentare e lo fa con rigoroso mestiere e anarchica immaginazione, al di fuori e al di là di ogni schema precostituito. È per questo che i suoi lavori parlano di una personalità ben definita, sognante, bisognosa di trovare nell’arte una dimensione rinnovatrice dell’anima e del corpo. Dibenedetto è autodidatta, ma proprio questo elemento conferisce alle sue creazioni una novità e uno stupore genuini e sinceri, che l’appartenenza a scuole o correnti avrebbero invece potuto soffocare. Esplode così il colore, la sua visione fantastica del mondo, naif nella sua semplicità diretta del soggetto, ma profondamente strutturata nella complessità della composizione e della materia utilizzata. L’assemblamento di carte, elementi di recupero, materiali vari e naturali come il vetro, il cotone, le pietre permettono all’artista di realizzare pittosculture tridimensionali dall’impatto emozionale e cromatico potente. Dalle suggestioni surreali e oniriche al naturalismo metafisico di presenza solitarie, le opere di Gennaro Dibenedetto esplorano il regno della fantasia e diventano arte terapeutica di manipolazione materica e cromatica. Le presenze surreali di alcuni lavori narrano sentimenti silenti e sommessi, ovattati in una dimensione spazio-temporale sospesa. La metafora del sentimento e della natura è elemento costante nei lavori di Dibenedetto, perfino altre dimensioni intangibili, come lo spirito dell’Aldilà, vengono rese artisticamente reali dall’autore, quasi a voler esorcizzare paure celate nel cuore di ognuno. Non resta allora che lasciarsi affascinare dai mondi introspettivi dell’artista, da queste visioni giocose e gioiose, a volte malinconiche o pensose, che diventano anche nostri, se solo sappiamo riconoscervi sentimenti e fantasie della nostra sfera intima più innocente e pura”. Ha poi partecipato alla XIII edizione del “Premio Capitorum Roma 2018” con il lavoro “Quiete dinamica”, sul quale si sono espressi l’architetto Barbara Righetti, che scrive:” L’uomo è sulla soglia di una vita vissuta intensamente e di un percorso interiore che lo ha portato di nuovo al suo senso di esistere. Rimaniamo affascinati dal concetto enorme della creazione e di come ci sono stati dati già tutti i mezzi per viverla” e la professoressa Mara Ferloni, secondo la quale :”Molto interessante nell’opera la costruttiva e ricercata concettualità che evidenzia con l’essenzialità rigorosa dell’ampio spazio, la solitudine dell’uomo che guarda l’Alto forse consapevole che …”Ognuno sta solo sul cuor della terra…trafitto da un raggio di sole…ed è subito sera”.