Molto tempo fa mi è stata posta una domanda: "chi è il maestro dell'arte?" per un attimo sono rimasto perplesso dalla domanda, come accennato nel sottotitolo di questa breve biografia.
Mi chiamo Salvatore Garau (noto Tore classe 1947.
Sono un imprenditore in pensione da nove anni, avendo più spazi di tempo libero, ho deciso nel 2021 di scrivere la mia breve biografia.
Tornando indietro nel tempo tutto ebbe inizio nel 1967, fui chiamato a prestare il servizio militare nella città di Pistoia, l'unico passatempo per me erano gli schizzi a matita realizzati dal vivo.
Fu in quell'occasione che il temperamento della matita divenne anche il mio.
Cominciarono a passare i mesi, un giorno fui chiamato dal Comandante del Reparto Cap. AM , mi chiese se mi piaceva disegnare, la domanda fu posta perché avevo lasciato alcuni schizzi nel letto. Sono stato richiamato perché è vietato fare foto, ho riproduzioni su carta di qualsiasi tipo in zone militari. Indagando sulla questione del divieto che non conoscevo, il Commendatore mi raccontò che suo fratello insegnava
all'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Fu in quell'occasione che conobbi il Prof. GM
Nella prefazione superiore la domanda che mi è stata posta è stata: . . . Chi è il maestro dell'arte? Dopo averci pensato, ho risposto.... l'arte fa bene a tutti, mi guardo un attimo e lui mi ha detto, è un'ottima risposta, ma è anche vero, ha continuato, L'arte fa bene a tutti, ma è altrettanto vero che l'Arte è determinata da chi la realizza. Mi spiegò che nel segno della promessa avrei dovuto ritagliarmi uno spazio autonomo affermando con determinazione le bozze indirizzate sul disegno e che nella precisione cominciavo a creare Arte. In conclusione mi disse che poi la critica mi avrebbe dato il posto giusto se avessi continuato.
Dopo tre mesi tutti i miei colleghi partirono per i rispettivi reggimenti, mentre io tramite il Comandante ero rimasto a Pistoia altri sette mesi. Ho partecipato a diverse conferenze che il prof. GM ha donato all'Accademia delle Arti di Firenze.
Nell'aprile 1967 fu affissa in bacheca la richiesta di 20 volontari per dare sostegno alla città di Firenze in merito allo straripamento del fiume Arno, avvenuto nel novembre 1966. Il nostro primo impatto fu nella Basilica di Santa Maria Del Fiore , un'esperienza indimenticabile e disastrosa, volumi di libri, oggetti, opere d'arte e molto altro dopo circa sei mesi erano ancora sotto il fango, incollati e avvolti nel fango a profumare di fogna e nafta, operavamo a mani nude, sentivamo addosso puzza anche a distanza.
Nonostante i volontari arrivati da tutte le parti del mondo, sei mesi dopo l'alluvione c'erano ancora i sotterranei pieni di tante opere d'arte da recuperare. Il Centro di Coordinamento di Firenze ci aveva assegnato la pulizia dei sotterranei della Basilica di Santa Maria Del Fiore, e il trasloco di centinaia di libri per depositarli temporaneamente in alcuni locali di "Piazza Del Carmine". I sotterranei di “Santa Maria Del Fiore”, erano ormai diventati per noi un po' la nostra residenza, conoscevamo bene tutti gli angoli ed i punti dove l'acqua aveva fatto più danni.
Abbiamo toccato con mano senza immaginare il valore artistico e storico di tutte le opere rimosse dal fango. Cominciavo a convincermi sempre di più del valore dell'arte. Intendo valori di cultura e professionalità . È vera arte e patrimonio di tutti.
Ormai era arrivata la fine del servizio militare. Tornata nel mio paese, fui contattata da una grande artista su tela, Maria T. di Sant'Antioco, mi chiese se volevo partecipare ad una mostra tenutasi a Diano Marina.
Considerando la lista dei partecipanti, artisti quotati e affermati a livello internazionale, ho deciso di partecipare solo per rendermi conto di come potesse avvenire la selezione di una mostra.
Era il 1971 il mio primo intervento posato alla critica d'Arte di
Diano Marina.
Diversi gli inviti ricevuti negli anni successivi, dai quali nonostante tutto sono sempre stato assente per diversi anni a causa del mio lavoro. I am convinced
that the only way to be nonconformist is not to write on the walls of the city,
this everyone does and it is easy especially for those who do not know
beautiful calligraphy. Becoming a conformist of the past who copied himself
from nature, which is very difficult and few succeed because drawing has always
been difficult and demanding, only with commitment and passion, and with so
much sacrifice you can achieve creativity.