Valentina
Faenza

Sono nata in una splendida giornata di sole nel Febbraio del 1980 a Bologna.
Ho trascorso la mia infanzia tra la tipografia artistica di mio nonno, la galleria d'arte di mia madre e Palazzo Albergati a Zola Predosa, un magnifico palazzo di fine '600 dove lei lavora da quando io sono piccola.
Sono cresciuta in rapporto costante con l'arte e la natura.
Da sempre ho osservato il mondo con un particolare interesse per le linee, i volumi, la luce e i colori che ci circondano e da qui nasce la mia grande passione per la fotografia con cui mi piace immortalare attimi e prendere appunti visuali sui paesaggi, le persone e i dettagli della mia quotidianità e dei miei viaggi.
Penso che l'arte ci identifichi come esseri umani, permettendoci di esprimere tutto ció che è difficilmente definibile a parole. L'espressione artistica arriva alla profondità della nostra essenza senza chiedere permesso, senza intermediari, senza interruzioni. È un linguaggio primordiale che interpella tutti i nostri sensi, creando sensazioni e facendo muovere emozioni. L'arte è un linguaggio emotivo che nutre l'anima.
Da sempre sono stata affascinata da diverse forme di espressione artistica; la fotografia, a cui ho già accennato; la danza, con la quale si può disegnare lo spazio attraverso il movimento corporeo e la scultura per la possibilità che offre di plasmare le forme e i volumi attraverso la manipolazione dei materiali. I materiali che amo di più lavorare sono il legno, l'argilla e il ferro.
Ho una laurea in medicina e chirurgia e una specialità in medicina di famiglia e comunità, un master in medicina tropicale e un altro in arte terapia.
In Aprile 2018 ho terminato un corso triennale di arti plastiche applicate alla scultura alla Escola Massana di Barcellona.
Della medicina mi interessano gli esseri umani e le interazioni tra il corpo fisico, la psiche e la parte emotiva che considero profondamente interconnesse tra loro. 
Penso che il benessere e la salute si ottengano cercando un equilibrio interno tra le varie parti e un equilibrio esterno tra sè stessi e il mondo circostante e in questa ricerca penso che l'arte abbia un potenziale immenso.
Ho vissuto in varie parti del mondo: Italia, Spagna, California, Nepal, Uganda e ho viaggiato in vari paesi. Viaggiare per me significa scoprire nuovi luoghi e incontrare persone provenienti da culture diverse dalla mia da cui imparare nuove cose e con cui creare nuove sinergie.
Attualmente vorrei poter lavorare sempre meno come medico per poter dedicare più tempo alla scultura e alla fotografia sviluppando alcuni progetti e idee che mi affollano la mente e che mi fanno battere più forte il cuore, rendendomi felice.

L'iscrizione a questo concorso è una delle prime cose che ho deciso di fare per intraprendere questo nuovo percorso.