Manuel Cristani, nato a Brescia
l’8 gennaio 1999.
L’essere
pittore per me è sempre stata un’esigenza direi quasi primordiale.
Ho sempre dipinto sin da bambino. Mi sono diplomato nel 2018 in Arti
Figurative presso il Liceo Artistico Olivieri (Bs) e l’anno prima
cominciai ad approfondire la pittura ad olio in modo autonomo facendo
perlopiù lavori su commissione. Successivamente, ho approfondito e
acquisito sia le basi che le tecniche per dipingere meglio grazie
all’incontro fortunato con Rinaldo Turati, docente di pittura
presso l’Accademia Laba (Bs) dove mi iscrissi a Settembre 2018.
All’inizio mi ispiravo ai Maestri dell’arte moderna; Cézanne e
Van Gogh in primis. Col passare del tempo, il mio modo di dipingere,
vicino a una mimesi della realtà, a una verosimiglianza rispetto al
vero, divenne sintesi del “visuale”.
Le
fotografie che scattavo sul posto sono sempre state il mio punto di
partenza per cominciare i miei lavori pittorici. Studiando e
approfondendo la storia dell’arte novecentesca mi appassionai
all’arte Astratta e all’Informale. Mi affascinava la gestualità,
quei segni pesanti dati su tela, quell’impasto materico, i
materiali extra-pittorici, quello sgocciolare e coagulare di colore.
Terminati gli studi del triennio con il Diploma Accademico di I
livello conseguito con il voto di 110 e lode, mi iscrissi
all’Accademia di Belle Arti a Verona nell’indirizzo magistrale di
Pittura-Atelier Direction Mediazione culturale dell’arte dove a
Marzo 2024 mi diplomai nuovamente con Lode.
Qui
approfondì materie perlopiù legate all’ambito pedagogico, pur
mantenendo una linea artistica come: antropologia, problemi
espressivi del contemporaneo, psicologia dell’arte, illustrazione
per l’infanzia ecc. con lo scopo di avere una buona professionalità
nell’insegnamento di Arte Immagine nelle scuole secondarie di I
grado, oltre che Discipline pittoriche o laboratori Artistici alle
Scuole Secondarie di II grado (es: Licei Artistici). Essendo anche
“atelierista” e “mediatore culturale” potrei propormi anche
in ambienti non adibiti all’arte come: carceri, psichiatrie, posti
di reclusione ecc. Nel 2023, dopo la diagnosi di Depressione Maggiore
e successivamente di Bipolarismo di tipo I, la mia pittura ha subito
dei cambiamenti evolvendo in quella che definisco come “Realismo
Evocativo”. Realismo perché si rifà ancora al Reale, ovvero alla
natura, al paesaggio, ma anche dal Reale del mio pensiero che va ad
influenzare e condizionare ciò che vedo e percepisco. Evocativo
perché ovviamente ogni volta che dipingo compio un processo di
abreazione, in quanto vado a lavorare, pur guardando ancora i miei
scatti fotografici, sulla rimozione del trauma rimasto inconscio e di
conseguenza sulle pulsioni emozionali che, di quadro in quadro
saranno diverse. In questa nuova fase, sicuramente più soggettiva e
introspettiva, mi sono liberato da alcuni vincoli formali e
tradizionali. Ho cominciato ad avere un certo riconoscimento a
livello nazionale esponendo dal vivo o in video-esposizione a
Desenzano (Porto Vecchio e Castello), Verona (Castel San Pietro),
Sanremo (Teatro Ariston), Milano (San Babila), Salò (Sala Domus),
Cesenatico (Hotel Miramare), Montichiari (Expoarte Centro Fiera),
Forlì (Fiera di Forlì), Firenze (Hotel Baglioni).