Sono nata in una famiglia Veneta, dove il lavoro era l'unica prerogativa, prima figlia di due,
da subito la passione del disegno è stata l'unica costante della mia vita.
Il sogno del Liceo Artistico era impossibile da realizzare, a quei tempi sceglievano i genitori per noi e il Liceo Artistico in una famiglia di operai non era contemplato, mediarono per l'iscrizione ai 5 anni di sartoria, che mutarono a causa della mancanza di posti a Disegno stilistico di moda.
Qui fortunatamente ho conosciuto il mio Professore di Disegno che conoscendo la mia storia mi ha aiutato e spronata a studiare come fossi all'artistico.
Al momento della mia richiesta di accedere all'Università mi è stato gentilmente consigliato il mondo del lavoro.
Nel '91 mi sono sposata e nel poi nel 2000 la mia vita si stravolge, con un bimbo di 3 anni il cancro mi colpisce per la prima volta di tre.
I colori non mi appartenevano più, per me erano tutti neri, altro non vedevo, così non ho più dipinto per un paio d'anni.
Nel 2007, altro colpo basso dell'amico cancro, ma qui grazie alla mia oncologa ho ritrovato la forza di mettere su tela le mie paure, e pian piano ho iniziato a vendere le mie “croste”, stranamente le persone a cui affidavo i miei quadri mi dicevano che a loro davano serenità.
Nel 2015 grazie a mio figlio maggiore che mi ha aiutato con la parte social ho iniziato a far conoscere un po' di più le mie tele.
Anno 2020, Pandemia, paura e cancro al seno, poi solo forza voglia di vivere, radioterapie, chemio, e colore, colore e ancora colore.
La pittura mi ha aiutato e spronata a non mollare mai, una mia tela ora è allo IEO su richiesta della Direttrice Dott.ssa Galimberti.
Mi è stato detto di non smettere mai di dipingere perché a volte anche le croste imperfette possono trasmettere molto più di una tela tecnicamente perfetta, così da un paio d'anni ho iniziato a presentarle ad un pubblico più tecnico, con ottimi risultati.
Grazie
Alessandra