I nostri ricordi sono costellazioni sparse di brevissimi istanti di vita, testimoni di un'intera esistenza.
Dal latino "re-cordor" la parola ricordo ha come significato "richiamare al cuore", l'impronta di una singola esperienza virar conservata nella coscienza di una persona e successivamente rievocata alla mente dalla memoria.
Il ricordo torna così al cuore rivivendo in tutta la sua intensità, provocando emozioni.
Spesso l'emozione legata a un ricordo non è identica all'emozione che si è provata nel vivere quell'istante, ma viene contaminata dallo stato d'animo del momento presente, diverso da quello del passato.
Ri-vivere, ricordo.
Ricordo, vivere di nuovo, pertanto una nuova esperienza.
Il ricordo è un mezzo potente che viene manipolato secondo la nostra necessità. Quando un ricordo "ritorna al cuore", quest'organo crea, immagina, riformula l'immagine del passato per farcela vivere con una nuova destinazione emotiva. Potersi emozionare e collocare quell'emozione in un ponte temporale che ci collega a uno o più mondi paralleli, quello del vissuto e quello del presente, con la forza dell'immaginazione, attraverso l'emozione e il cuore.
Quindi penso che i nostri ricordi siano costellazioni sparse di brevissimi istanti di vita, che insieme al frutto della nostra immaginazione e ai nostri sogni, diventano testimoni di un'intera esistenza.
La nostra esistenza è un insieme di vite parallele, reali e immaginarie, che vivono dentro di noi.
Io ricordo.
Colori, anzi, il mondo di un istante nell'intensità del pigmento di un colore, e quell'emozione sa collocarsi nell'istante in cui il ricordo torna al cuore.
Ho imparato a domare i pigmenti, a sovrapporli e a miscelarli per creare dimensioni irreali che vivono dentro una specifica costellazione.
Disegnando e decorando sulla tela colorata dai pigmenti, libero una storia che permette a mondi che non esistono di vivere in tutta la loro intensità.
Re-cordor.