Diana, pur essendo cresciuta in una terra di mare e sole, ha da sempre amato le atmosfere cupe descritte nella letteratura e nella filmografia gotica: le sue opere vogliono trasportare lo spettatore in una dimensione fuori dall’ordinario. Il processo creativo...
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Diana, pur
essendo cresciuta in una terra di mare e sole, ha da sempre amato le atmosfere
cupe descritte nella letteratura e nella filmografia gotica: le sue opere vogliono
trasportare lo spettatore in una dimensione fuori dall’ordinario. Il processo
creativo inizia prima di tutto nella sua mente e l’ispirazione spesso arriva da
un brano musicale, da un film, dallo stile di un regista, dal racconto letto in
un libro.
Osservando
i suoi lavori ogni spettatore vede in essi significati diversi e particolari, secondo
l’influenza dalle proprie esperienze personali. Il modo di intendere la
fotografia e il mondo audiovisivo è dunque, per Diana, "uno specchio
dentro cui scorgere il proprio riflesso" e non semplicemente "una
realtà interpretata dall’occhio di chi ha scattato". Far emergere il
proprio io attraverso un'immagine può smuovere, scuotere, svegliare qualcosa
che è mimetizzato talmente bene dentro di noi da sembrare che neanche ci sia.
In ogni caso, non può lasciare indifferenti.