L’opera traspone
visivamente la lotta che le donne compiono nell’attraversamento della
sofferenza e rende in maniera sensibile la desolazione che spesso accompagna la
presa di coscienza della propria condizione.
Il lavoro è parte del progetto #Lasciamiandare, nel quale l’artista ha indagato in prima persona
ciò che quotidianamente affronta chi vive una relazione tossica e disfunzionale.
Attraverso la realizzazione di opere video,
performative e installative il progetto, già presentato a Capri, Napoli,
Caldogno, Lecce e Taranto dal 2021 ad oggi, ha assunto forme d’allestimento site-specific,
pensate come esperienze immersive nei diversi momenti del percorso di uscita
dal vincolo violento, verso la riconquista del proprio equilibrio e della
propria libertà.
LIBERA illustra un passaggio importante di tale cammino,
l’incontro della vittima con le realtà e con le persone che aiutano chi cerca
di superare il trauma. E’ infatti fondamentale un’azione di supporto e sostegno
alle donne che si trovano in una condizione di isolamento e spaesamento.
L’installazione
video sarà accompagnata da un audio realizzato unendo le voci distorte ma in
parte distinguibili delle donne seguite dai centri antiviolenza.
Protagonista
dell’opera è un oggetto semplice e familiare, il palloncino rosso, reso simbolo
di nuovi significati: esiste grazie all’alito vitale di chi lo gonfia, così
come chi vive imprigionato in un rapporto violento o tossico può sopravvivervi
solo usando il proprio fiato, ovvero parlandone e chiedendo aiuto; il
palloncino è inoltre leggerezza e tendenza a volare in alto, così come dovrebbe
essere l’effetto di un sentimento, di una relazione sana.
Ogni
palloncino rosso protagonista dell’opera rappresenta una vittima e il suo
rimbalzare leggero richiama l’altalenante percorso emotivo che ognuna di loro
sperimenta e attraversa nel percorso di liberazione.
Il
gran numero di palloncini che compongono l’opera riporta sia l’ampiezza del
fenomeno della violenza di genere sia il sentimento di comunanza tra le
vittime, perché solo stando insieme è possibile superare le singole dolorose
esperienze, come insegnano le operatrici di Donna chiama Donna.
The artwork visually transposes the struggle that women make in going through suffering and sensitively conveys the desolation that often accompanies the awareness of one's condition.
The work is part of the #Lasciamiandare project, in which the artist investigated firsthand what those who live in a toxic and dysfunctional relationship face on a daily basis.
Through the creation of video, performative and installation works, the project, already presented in Capri, Naples, Caldogno, Lecce and Taranto from 2021 to today, has taken on site-specific forms of installation, conceived as immersive experiences in the different moments of the exit from the violent bond, towards the reconquest of one's balance and freedom.
LIBERA illustrates an important step in this journey, the victim's encounter with the realities and with the people who help those trying to overcome the trauma. In fact, support and support for women who find themselves in a condition of isolation and disorientation is essential.
The video installation will be accompanied by audio created by combining the distorted but partly distinguishable voices of the women cared for by the anti-violence centres.
The protagonist of the work is a simple and familiar object, the red balloon, made a symbol of new meanings: it exists thanks to the vital breath of those who inflate it, just as those who live imprisoned in a violent or toxic relationship can only survive by using their own breath , or talking about it and asking for help; the balloon is also lightness and a tendency to fly high, as should be the effect of a feeling, of a healthy relationship.