Nessuno
vuole lasciare la propria terra, ma tanti sono costretti a farlo. Nel mio
dipinto un profugo mentre annega ci svela il motivo del suo viaggio: i disastri
ambientali di alcune Compagnie energetiche verso la sua terra, dove non può più
coltivare, il suo fiume dove non può più pescare e la sua aria irrespirabile
che avvelena i suoi figli. Il nostro benestare ha delle conseguenze e oggi, grazie
all’informazione diffusa, non possiamo e non dobbiamo girarci dall’altraparte
ma prendere la mano a quel profugo raffigurato nel dipinto che la sporge al di
fuori del muro d’acqua in un’ultima richiesta di aiuto.