Un momento di abbandono e quiete tra materia e luce.
Questa sospensione diventa un varco, un luogo interiore in cui l’esistenza si raccoglie e ascolta: un’alternanza di pieni e di vuoti, di presenza e di silenzio, dove il tempo si contrae.
Una figura femminile abita uno spazio liminale, tra il chiarore che la rivela e l’ombra che la accoglie.
Lo sguardo chiuso non esclude il mondo: lo interiorizza, come atto di consapevolezza e resa.
È un ritratto dell’anima, in cui fragilità e rivelazione coincidono, la pittura cristallizza l’attimo che trattiene respiro e silenzio.
In questa tensione si compie il gesto più umano: accogliere sé stessi.