I tratti del suo volto sono delicati, quasi eterei. La sua
pelle sembra trasparente, come se la luce stessa la attraversasse. Gli occhi,
profondi e senza peso, fissano l'osservatore con una calma inquietante. Sembra
che possa dissolversi nel nulla in qualsiasi momento, come una bolla di sapone
sospesa nell'aria. È un ritratto di una donna, ma non una donna qualsiasi. Lei
è l'incarnazione stessa dell'insostenibile leggerezza dell'Io è un inno
all'effimero, alla fragilità dell'esistenza. Rappresenta l’io che si perde nei
meandri del tempo e dello spazio. È un invito a guardare oltre la superficie, a
cercare la sostanza nell'assenza.