…un luogo magico, un luogo di riflessione e di pensiero laico. È, come tanti altri luoghi di Napoli, un vero... Read More
…un luogo
magico, un luogo di riflessione e di pensiero laico. È, come tanti altri luoghi
di Napoli, un vero e proprio museo di straordinaria capacità culturale, ma
deserto, senza uomini e donne che ne ammirino lo splendore o ne percepiscano la
storia.
Un luogo
della memoria. La grandezza della scultura si eleva oltre la maestria tecnica:
svelare la vita rendendola immortale come un coinvolgimento all’unisono con lo
spettatore che è catapultato nel mito, nel pensatore e nell’artista. Dinanzi a tale
immensità, più che osservare mi sembrava di spiare e rubare il pensiero di
quegli uomini raffigurati e la bellezza nascosta nei loro marmi. L’ombra che si
frapponeva tra me e la storia lasciava trasparire solo un’immagine appannata,
senza dettagli, sempre più affievolita.
L’indifferenza
dei tanti che vi passavano davanti alimentava e imbruniva quell’ombra, rendendo
ai miei occhi sempre più arcana l’identità degli uomini illustri, che sono lì
quasi a sorvegliarci e, come un monito, a invogliarci a ricordare il nostro
passato. L’ombra condanna la cultura ad una condizione di stasi, che blocca lo
svolgersi degli eventi e l’intreccio tra passato, presente e futuro.