Sono da sempre affascinato al problema del realismo – ma poco propenso a sacrificare la ricerca ai tecnicismi dell’iperrealismo. Prediligo temi minimali ed oggetti di uso comune. L’oggetto quotidiano, ricettacolo povero ma significativo di gesti e microstorie, non già “merce”...
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Sono da sempre affascinato al problema del realismo – ma poco propenso a sacrificare la ricerca ai tecnicismi dell’iperrealismo.
Prediligo temi minimali ed oggetti di uso comune.
L’oggetto quotidiano, ricettacolo povero ma significativo di gesti e microstorie, non già “merce” degradata dalla moltiplicazione seriale, esige di essere interiorizzato attraverso l’azione signica accurata, meticolosa, che potremmo chiamare “impersonale” se impersonale può essere detto il volontario “esilio da sé” del miniaturista.