(the use of headphones is recommended)
“Taglio” è un’operazione che nasce dalla collaborazione di 2
giovani artisti italiani: Simone Della Mura e Matteo Pigoli.
All’ interno di un percorso di ricerca più ampio e in
continua evoluzione, “Taglio” si propone come esempio introduttivo di un lavoro
caratterizzato da più livelli, mantenendo comunque una sua autonomia artistica.
Questo esperimento audiovisivo, attraverso la parola, la sua
modulazione e anche utilizzando, all’occorrenza, elementi digitali, cerca di
mettere da parte l’aspetto “concettuale” dello scritto per lasciar spazio alle
possibili suggestioni del sensibile e di portare alla luce i suoi altri
infiniti strati con un’esperienza già avvenuta e che poi viene rielaborata.
Quello che si sta cercando di riacquistare e di riconquistare è un paradosso:
ritrovare un contatto più percepibile con lo spettatore/ascoltatore
allontanandosi apparentemente da esso (che in tempi come questi assume una
valenza ulteriore che ne rafforza l’ intento), per poi ritornare come un’eco,
una risonanza interna, un alone sottopelle, evitando per quanto possibile
risultati esclusivamente astratti o “intellettuali”, seppur soggettivi, alla
ricerca di un’oggettività; non si tratta di un lavoro di evasione, né di fuga
ma al contrario fatto solo di ingressi.
“Il nucleo tematico” di scrittura dal quale si è partiti si
potrebbe sintetizzare in tutto ciò che è “MANCATO” e soprattutto nei “desideri
MANCATI”, prendendo in considerazione sia quelli ritenuti verosimili, ma ancor
di più quelli che sanno d’ un impossibile sogno lucido che viene continuamente
disatteso.
A livello visuale questo lavoro in particolare utilizza solo
delle riprese, mentre le opere successive prevedono un lavoro sull’ aggiunta
dell’alternanza/sovrapposizione di disegni digitali estemporanei rielaborati e
altre sperimentazioni.
Per tutte queste ragioni il comparto visuale, rappresentato
da una forma prettamente cinematografica, anche tramite l’utilizzo di un
montaggio lirico, sfugge alla logica propria del cinema come “linguaggio”,
andando a produrre oggetti ed operazioni come significanti. Tagli e dissolvenze
sono gli elementi del suono fatto immagine in un flusso informale.
Il montaggio è dunque autonomo, ma allo stesso tempo
inscindibile da ogni, ipoteticamente possibile, altra parte. Trasformando
“TAGLIO” nella presentazione di un “infinito significabile”, un processo
“psico-meccanico”, un “automa spirituale”.
“L’ immaginazione imita. È lo spirito critico che crea”.