Alcuni filmati televisivi sono stati ritoccati e rimontati. Una sarabanda di politici e giornalisti si esprime sullo scibile umano, per un teatro dell'assurdo che scopre il potere nella sua natura feroce e ridicola. E decreta, attraverso l'incongruità delle battute, la fine del linguaggio. La morte della polis, finita in un rivolo di buffoneria. Il tutto alle gloriose insegne di G. Melies (In un mondo pieno di decorazione, il cortometraggio è pieno di decorazione), ed E. Ionesco (anche se a volte i personaggi sembrano rimbalzarsi il discorso è tutto assolutamente casuale aleatorio ed è proprio ciò che si rincorre durante i venti minuti del piccolo film, un fantasma…la parola).