RESPIRO
L'opera proposta vuole favorire una riflessione sulla connessione che esiste fra uomo e natura.
In un ambiente acquatico artefatto è inserita una foglia in cemento, un dettaglio di una scultura precedentemente realizzata che ha immediato richiamo alle forme della natura, siano esse vegetali o animali.
Il video documenta gli ultimi atti di vita della scultura, la vita che ancora risiede all'interno della natura, che qui si manifesta attraverso il suo respiro e che tenta di resistere all'intervento dell'uomo.
Bolle di ossigeno si sprigionano verso l'alto fino all'estremo consumo.
L'uomo è anche lui parte attiva, esiste nella sua mano, nel gesto che accompagna la scultura per farla vivere, fino a cercare di afferrarla per poi perderla ancora. E' indeciso nella sua relazione, nel risultato da ottenere…il rapporto si interrompe quando la natura cede e, una volta cessato il respiro, l'uomo le estrae, ponendo fine alla vita e alla sua bellezza.
BINOMIO ARTISTICO
Antonella è scultrice, Chiara è pittrice.
Insieme abbiamo esplorato la necessità di andare oltre la nostra matrice artistica per esplorare la dimensione dello spazio e del corpo.
Abbiamo in attive diverse collaborazioni tra cui l'opera “Respiro” per la sostenibilità ambientale; la vincita con "Mesòs" di una residenza artistica al Furlo per la realizzazione di un lastricato creato a metà tra la dimensione pittorica e quella scultorea per Pesaro capitale della Cultura 2024 e oggi in collezione permanente presso la Casa degli artisti alla gola del Furlo (PU ).
A seguire i progetti si sono ampliati e vedono la collaborazione per il video "Essere scomodi" per la mostra Materia di guerra presso l'ex tinto-stamperia di Como; "Oracolo"; il lungometraggio "Everywhere" e la performance "Il peso della perfezione" per la Giornata del contemporaneo 2024 , realizzato durante la residenza artistica annuale di Antonella Gerbi presso Villa Greppi a Monticello Brianza (LC).
I numerosi progetti in cantiere vedranno la luce nel 2025.
BIOGRAFIA CHIARA DI SALVO
Chiara Di Salvo – artista informale materica da 25 anni, negli ultimi 10 ha dedicato una parte importante del suo lavoro alla ricerca della libera espressione della persona. Dalle colonne vertebrali srotolate per raccontare visioni interiori, le sue conversazioni con il colore e la forma parlano di un sentire visivo che racconta storie e sensazioni attraverso quadri da sfogliare strato dopo strato.
È da questa richiesta di dialogo che si genera la sua ricerca pittorica, nella quale ogni singola tecnica usata si sovrappone o interseca con la successiva nel desiderio di sganciarsi dalle forme esistenti e parlare per mezzo di simboli e archetipi.
Una ricerca viscerale, esoterica, in diretta relazione con l'inconscio personale e collettivo per raccontare caos e ordine, provocazione e controllo, con il desiderio di attivare nel lettore una ricerca personale attraverso il sentire.
Dopo gli anni accademici presso l'Accademia Aldo Galli – IED di Como, gli strumenti acquisiti in pittura e restauro le hanno permesso di avvicinarsi allo studio e alla tutela dei beni culturali attraverso i campi archeologici, attività curatoriali, editoriali ed esposizioni. Dopo un percorso vieni restauratrice osteologica fossile presso il Centro Europeo di Ricerche Preistoriche – CERP – di Isernia, decide di conseguire anche della laurea specialistica in Storia dell'Arte presso l'Università Cattolica di Milano. Da qui ea seguito di un'esperienza romana al Ministero dei Beni Culturali nella sezione di Arte Contemporanea, ha potuto studiare approfonditamente ed in seguito pubblicarlo studio dei beni culturali museali (L’evoluzione normativa del sistema museale in Italia e Francia – dal 1820 al Governo Renzi-Prospettiva Editrice).
In formazione costante, nel 2019 si specializza con il master esperienziale in Art Counseling presso la Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale – ASPIC – di Milano.
Consapevole che le diverse specializzazioni professionali in pittura, restauro, archeologia ed editoria hanno strutturato un percorso nel medesimo campo, sceglie di rendere fruibile e amato dalle nuove generazioni attraverso la docenza di Discipline Grafiche Pittoriche presso il Liceo artistico Modigliani di Giussano, MB.
Nel 2019 apre ONIRIC STUDIO: oltre ad essere il suo spazio sacro è anche un luogo aperto per incontrare individui e collettività che permettono di osservare sé stessi attraverso immagini che emergono dall'inconscio.
Dal 2022 si approccia al metaverso: il suo incontro con la NFT Art e la AI Art.
Definita “Pittrice Onirica”, al suo attivo ha più di venti personali allestite in tutta Italia e numerose collettive internazionali tra le quali si ricordano: “Murano Art Expo 2019 – The Glass Cathedral – 58^ Venice Biennal Time”, con un trittico dedicato alla luce; a Padova Arte Fiera risulta terza classificata al “Premio internazionale Contemporary Art Talent 2021” con l'opera Mirroring; e il primo premio al “Dante Alighieri 'Ars Gratia Artis Cum Summa Laude' 2021” con l'opera Giuditta presso Galleria Queen Art Studio, PD.
Nel 2024 viene selezionata con Mesòs, un'opera installativa per la “Land Art Al Furlo XV ed. per Pesaro capitale della cultura 2024“ insieme alla scultrice Antonella Gerbi, oggi in collezione permanente presso il Bosco degli Artisti nella gola del Furlo, Fossombrone - PU.
In seguito, i progetti di collaborazione si sono ampliati e vedono la produzione del video Essere scomodi per la mostra "Materia di guerra" presso l'ex tinto-stamperia di Como; Oracolo; Il lungometraggio Everywhere e la performance Il peso della perfezione per la “XX Giornata del
contemporaneo 2024” presso Villa Greppi a Monticello Brianza (LC).
I numerosi progetti in cantiere vedranno la luce nel 2025.
Il Museo d'Arte di Chianciano Terme possiede in collezione permanente una sua opera Susanna e i due vecchioni.
Attualmente membro della “Indipendent artist”, un collettivo che si esprime come “un movimento di artisti che rielabora l'esperienza antropologica e urbana della contemporaneità” (cit.).
Sul sito dell'artista – www.chiaradisalvo.com si trovano tutte le esposizioni e i premi conseguiti in questi anni.
BIOGRAFIA ANTONELLA GERBI
Antonella Gerbi si diploma in Grafica Pubblicitaria e Fotografia presso l'Istituto Statale d'Arte di Giussano (MB) nel 1995. Nello stesso anno si perfeziona in scultura a Pietrasanta (LU) sotto la guida di Cesare Riva. Nel 1999 si diploma in Conservazione e Restauro di opere d'arte, con la specializzazione in materiali lapidei, presso l'International Università d'Arte di Venezia dove apre uno studio di scultura con il maestro Renato Mari. Nel 2007 si laurea in Scultura a pieni voti all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, consegue la Laurea specialistica in Arti Visive e l'abilitazione all'insegnamento. Nel 2008 e diventa professore di scultura.
Nel 2009 si reca per un viaggio di formazione sulla scultura internazionale negli Stati Uniti e Nuova Zelanda. La sua ricerca si muove intorno al concetto di impermanenza che ci circonda, indagato attraverso l'osservazione quotidiana delle cose nella loro evoluzione, crescita e scomparsa. Dal 1997, anno in cui vince il premio Viviani per la scultura di Nova Milanese, intraprende seriamente la carriera artistica promuovendo e partecipando a numerose mostre, simposi e manifestazioni in Italia e all'estero. Nel 2011 ha partecipato alla 54^ Biennale Internazionale d'Arte di Venezia, invitata da Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia.
Dal 2021 è socia fondatrice e Presidente dell'Associazione Culturale Jam Factory.
Nel 2024 vince una residenza artistica annuale curata da Simona Bartolena presso il Consorzio Brianteo di Villa Greppi Monticello Brianza e inizia una collaborazione con l'artista Chiara Di Salvo con cui sta realizzando numerosi progetti.
Nel mio fare artistico è come se sviluppassi diversi percorsi attraverso l'uso di media differenziati: la scultura, l'installazione, l'incisione, la fotografia, la performance... tutto confluisce nella volontà di rendere visibile ciò che non lo è, fosse questa una sensazione, un concetto o una forma estetica. Mi trovo a lavorare con lo spazio e con media diversi che mi concedono una più ampia libertà e una più sottile precisione nel veicolare quello che voglio esprimere. Le tematiche sociali mi sono sempre più vicine, le riflessioni sulla vita degli altri al di fuori di me, caratterizzano sempre di più le mie riflessioni e le mie opere. io bisogni di tutti i giorni, il cambiamento climatico, il problema migratorio, il rispetto dell'altro, le questioni educative, il conflitto che ci circonda, si manifestano nei miei lavori che vogliono sempre di più trovare un interlocutore con l'altro. Per questo il mio percorso si sta spostando sempre di più verso un linguaggio concettuale che non ha l'intento di essere ermetico piuttosto smania di farsi comprendere.
I miei ultimi lavori mostrano l'evoluzione di un percorso che fa da ponte tra passato e futuro: un materiale iper tecnologico e artificiale come il plexiglas si innesta su materiali antichi e naturali come il marmo e il legno a rappresentare la nostra ibrida epoca contemporanea e postmoderna in cui organico e inorganico si mescolano per partorire qualcosa di nuovo e ancora sconosciuto. Il mio è un gioco di incastri in cui le forme interne si stringono e si uniscono a un altro corpo esterno – l'intrusione in plexiglas – formando una geometria che soddisfi pienamente l'occhio. Inserendo tasselli di plexiglas all'interno della scultura sviluppo una meta-scultura, ovvero una scultura nella scultura: la parte di plexiglas che si
vede viene lavorata come un materiale da intaglio, come se fosse un materiale antico. Io arrivo dal marmo, dalla bottega quando ero ragazza, quindi mi trovo più a mio agio con questo tipo di materiale. Quando lavoro con il plexiglas a togliere - a levare - creo un vuoto con dell'aria all'interno che è proprio ciò che si vede. Lavoro al negativo, la scultura è fatta di aria e in questo modo raccontare qualcosa che in realtà non esiste. Cerco di Osare corpo all'assenza attraverso una presenza.
E' chiaro che tutta la mia ricerca vuole essere una scrittura in frammenti, senza pretese di globalità: frammenti del proprio tempo che sopravvivono alla quotidianità. Non voglio creare una visione unitaria, completa e violenta, piuttosto creare una poesia solida e rarefatta insieme, una narrazione polisemica in cui convivono identità differenti.
Tutte le specifiche sul sito www.antonellagerbi.it